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giovedì 15 settembre 2011

D&D Recensioni: La Bastarda di Istanbul di Elif Shafak





"Le storie di famiglia possono intrecciarsi in modo tanto profondo che ciò che è accaduto generazioni prima può avere conseguenze su dettagli apparentemente irrilevanti nel presente. Il passato è tutto tranne che concluso. Se Levent Kazanci non fosse diventato un uomo così amaro e prepotente, suo figlio Mustafa sarebbe stato una persona diversa? E se generazioni prima, nel 1915, Shushan non fosse rimasta orfana, Asya, oggi, sarebbe lo stesso una bastarda?"

Il toccante romanzo di Elif Safak, ordinatamente sistemato fra gli scaffali della mia libreria, sembra farmi l’occhiolino come a ricordarmi la sua importante presenza. Dico importante ricordando l’interesse che qualche tempo fa ha suscitato in me dopo aver saputo che lo stesso è costato all’autrice una condanna in Turchia.
La mia voglia di viaggiare nasce quasi sempre dalle testimonianze (reali, o di fantasia) di un libro.
Ed è seguendo la scia del percorso di Armanoush, che la voglia di scoprire le sue origini porta fra le vie affollate della megalopoli bagnata dal Bosforo, che ho dato forma e colore a ciò che in precedenza era solo un’immagine molto sfuocata.
Un titolo forte per un racconto altrettanto coinvolgente che si basa soprattutto sulle diversità culturali e sull’importanza di ciò che si può dire e che non si può.
Il primo capitolo mi si imprime subito nell’anima e la descrizione così viva di quella ragazza ribelle che corre sotto la pioggia, scioglie i nodi di un racconto che seppur complesso, mi inchioda a forza fino alle ultime frasi del libro.
Le vite delle due protagoniste, Armanoush e Asya riflettono della luce delle decisioni prese dalle proprie madri. L’una, messa al mondo senza padre - la bastarda appunto - l’altra, nata da madre occidentale e padre armeno, con patrigno turco. Le due s’incontrano e danno inizio ad un complicato intreccio di legami, specchiandosi ognuna nella cultura dell’altra e riconoscendo differenze ma anche molte similitudini in cui, importanza fondamentale è assegnata alla figura femminile.
Donne; tante, forse troppe in questo affollatissimo racconto…ma mai confondibili e soprattutto indimenticabili. 


Per saperne di più sull'autrice: Elif Shafak

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