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mercoledì 30 novembre 2011

Giovani dell'altro Mondo - la storia di Alessandra della provincia di Milano

Sono una giovane dell'altro mondo, Alessandra di 28 anni della provincia di Milano.
Già a qualche mese dalla fine della laurea specialistica, avevo le idee chiare: non essendo riuscita a concretizzare l’esperienza dell’Erasmus, volevo assolutamente trascorrere un periodo all’estero, per  perfezionale  la conoscenza della lingua inglese.
Supportata da un gruzzolo di soldi donati per il completamento degli studi da un nonno previdente, ho avuto la possibilità di scegliere senza troppi pensieri  la meta, ed ho colto l’occasione per passare tre mesi negli Stati Uniti.
Ho pianificato il viaggio da sola, compresi biglietti, iscrizione ad una scuola di inglese, ed alloggio.
Partenza fissata 2 settimane dopo la laurea (aprile 2008), con rientro a fine estate, consapevole che da settembre sarebbe iniziata una nuova vita, non più da studentessa spensierata ma da lavoratrice a tempo pieno.
Le prime tre settimane le ho trascorse in viaggio lungo la East Coast, con una cara amica che stava concludendo un percorso simile a quello che avrei iniziato di lì a poco.
NY, Washington, Philadelphia, e Miami, con spostamenti in pullman e pernottamento in ostelli. Il primo impatto è stato sicuramente positivo, nonostante l’accento semi incomprensibile e la grandezza delle città.
Per i seguenti 2 mesi ho abitato in una splendida casetta vicino al mare, alla periferia di Boston. La proprietaria era una signora piuttosto bizzarra di mezza età originaria del Libano, ma ho avuto la fortuna di legare molto con un altro coinquilino della casa, un ragazzo giapponese.
Ho trascorso il mio soggiorno a Boston  cercando di approfittare il più possibile dell’esperienza, impegnandomi nello studio della lingua ,vivendo e visitando in lungo e in largo la città. Ricordo con piacere le chiaccherate con i compagni di scuola di diverse nazionalità, il confronto tra le diverse culture, le passeggiate nel parco, lungo il fiume o al mare, la frequentazione della biblioteca comunale alla ricerca di qualche dvd o libro, la visione di partite di baseball e basket (sport equiparabili al calcio in Italia), le escursioni tipiche come quella dell’avvistamento delle balene, il teatro, i concerti,  la partecipazione a festival locali o feste nazionali come il 4 luglio.
In questi mesi sicuramente ho apprezzato la possibilità di conoscere, cercare di comprendere e confrontarmi con una cultura diversa dalla mia. Dell’Italia ho sempre sentito la mancanza dell’immenso patrimonio culturale ed il cibo – unica cosa alla quale non sono davvero riuscita ad abituarmi nei 3 mesi di permanenza negli States!
A chi fosse interessato ad intraprendere un’esperienza simile alla mia di soggiorno all’estero consiglio semplicemente di partire, senza pensarci troppo! Sperimentare, provare, aprirsi alla nuova cultura, al nuovo stile di vita, immergersi nelle usanze. Non può che arricchire la  persona, ovunque si decida di andare. Se poi si decide di tornare in patria, lo si fa con una nuova consapevolezza ed una visione del mondo più ampia.
Amo il mio Paese, per la sua cultura, il clima,  il calore della gente, persino per certe sue piccole contraddizioni. Ma sempre più spesso mi ritrovo a pensare che in questo momento pare non essere un paese per giovani!
Se guardo Milano, considerata una delle grandi città italiane dove c’è maggior offerta di lavoro, il costo della vita è troppo alto rispetto alla precarietà in cui viviamo.
Il mercato del lavoro è da molto tempo più o meno ovunque stagnante, ed i giovani hanno poche tutele sotto questo punto di vista. 
Vorrei si potesse vivere con meno incognite.

D&D Consigli (Lombardia) - Ristorante "Il Rugantino" Milano. L'oro che luccica


L'entrata del Rugantino

Due situazioni diverse mi hanno portato, attraverso un simpatico gioco del destino, a capovolgere il mio punto di vista.
Una calda serata d’estate in Colonne a Milano, birra alla mano e pensieri leggeri che corrono nell’aria tra le risate e le chiacchiere di amici.
Seduta su di una panchina, lo sguardo si sofferma sulla finestra di uno dei ristoranti più famosi della zona, il Rugantino. Ho sempre pensato che fosse un locale dal quale tenersi a debita distanza, il proverbiale specchietto per le allodole, pieno zeppo di stranieri pronti a farsi spennare, con menù turistico e prezzi stellari. Ad ingannare i passanti, la vista (degna di nota) delle famose e antiche colonne di S.Lorenzo, romantici reperti superstiti della Milano imperiale.

Un martedì di fine novembre, fuori tira quel freddo tipico dell’inverno, l’aria sa di neve nonostante lo smog. Seduta su una comoda sedia bianca imbottita con del velluto e illuminata dal flebile luccichio della candela, reggo un calice di buon vino rosso mentre osservo, al di là del vetro, la panchina solitaria di cui prima parlavo. 

Il Rugantino è un locale da cui ci si aspetta poco. Questo perché pare che la sua vista, appaghi abbastanza i sensi dei suoi ospiti, tanto da farne dimenticare la fame.
Non è così.
Le portate sono abbondanti e si presentano in maniera indiscutibile. I sapori sono vivaci, data l’impronta prettamente romana del menù, i camerieri sono gentili e non troppo servizievoli, i prezzi non sono esageratamente alti (non aspettatevi comunque le cifre di un’osteria).
Se non tutto è oro quel che luccica, si può dire che io sia stata fortunata.
Unica stonatura, la pasta servita un po’ troppo al dente (solo una delle due porzioni, precisamente la carbonara, perchè i bucatini cacio, pepe e pachino erano perfetti).
Pollice alzato per l’abbondanza e il gusto deciso dei piatti. Il mio consiglio è quello di tenervi una bottiglia d’acqua vicino al letto, la notte successiva alla cena.
Ah…un piccolo dettaglio che per alcuni può essere fatale nello scartare questo locale ma che a mio parere non è determinante, anzi: i cani sono ben accetti (ne ho visti 3 di piccola taglia educatamente accucciati vicino al loro padrone).

Adatto a chi: vuole cambiare incredibilmente punto di vista. 

Ulteriori info:
Via dei fabbri, 1 (Colonne di San Lorenzo), 20125 Milano
Tel. 02.89.42.14.04
Fax 02.83.24.96.86
Info-line: 333.79.43.281

Aperto: dalle 12 alle 15 e dalle 17 alle 01.00
Carte di Credito: AmericanExpress, Visa, MasterCard, Diner's Club, Maestro 


Visita il sito



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lunedì 28 novembre 2011

Giovani dell'altro Mondo - la storia di Francesco dalla provincia di Milano


La testimonianza di un giovane che parte in Erasmus per trovare nuovi stimoli e vivere in un ambiente internazionale. La visione di Francesco dell'Italia.

Sono un giovane dell’altro mondo, Francesco della provincia di Milano.
Sono nato e cresciuto in questa città, ma entrambi i miei genitori sono siciliani.
A 22 anni sono partito per la Norvegia (Trondheim), per un progetto di interscambio universitario. Un’esperienza indimenticabile durata circa tre anni, da luglio del 2007 a settembre del 2010, seguita poi da ulteriori 3 mesi di tirocinio ad Atene e condita da altre brevi esperienze nelle università di Madrid, Vienna e Sevilla.
Ora sono tornato in Italia (anche se sono spesso all’estero per svago), ma se si presentasse la possibilità, avrei piacere di intraprendere la mia prima esperienza lavorativa specializzata in Norvegia.
Sono partito per mancanza di stimoli da parte dell’università, unita alla voglia di staccarmi dai genitori.
Ciò che mi ha spinto a compiere questo passo è stata la prospettiva di vita che offre un ambiente internazionale, non solo nel senso di risiedere all’estero, ma anche di essere circondato da persone dalle origini più svariate.
La differenza più sensibile che ho notato vivendo in Norvegia riguarda il fatto di vivere molto di più “a cuor leggero”, senza paura del futuro e sentendosi padroni del proprio presente.
Ad un giovane che sta per intraprendere un’esperienza del genere, consiglio di aprire completamente la mente. Non aver paura di nulla e lanciarsi senza timore, mettersi alla prova; praticamente dimenticarsi che ci possa essere una rete di sicurezza quale il ritorno in Italia da mamma e papà nel caso le cose vadano male.
Il peggior difetto del nostro paese a mio parere consiste nella troppa furbizia divagante. Giocare secondo le regole non premia. Vince sempre chi le aggira le regole. Manca un senso del rispetto del sociale, del tutto. Ognuno per sé in Italia. La meritocrazia è ancora un lontano miraggio. Agli Italiani piace un sacco lamentarsi, si parla sempre di un miraggio di terre lontane e se ne parla con poca cognizione di causa: al Sud ci si lamenta portando il Nord Italia come paragone, al Nord Italia ci si lamenta portando come paragone l’estero. Nessuno ha ben presente cosa succeda davvero al nord o all’estero, nessuno ha ben presente che il lamento è fine a se stesso quando poi ci si piega ogni giorno al Sistema Italia.
Di buono c’è che  un italiano all’estero ha una marcia in più rispetto agli altri. In Italia ci sono mille regole ma difficilmente sono rispettate, fin da piccolo ci viene insegnato a crescere tramite espedienti.
Faccio un esempio:
Un dottorando tedesco, scandinavo, forse anche americano: gli si assegna un progetto e gli si dà un anno di tempo; lui di risposta ti consegna un budget che deve avere a disposizione e tutto il vario equipaggiamento indispensabile per il progetto.
Un dottorando italiano: gli si assegna un progetto e gli si dà un anno di tempo. Il dottorando italiano completa il progetto in 3 mesi, poi per i restanti primi 3 mesi si cerca da solo i fondi per attuare il progetto, quindi per i restanti 6 mesi modifica il progetto a seconda dei mezzi e dei fondi che si è riuscito a procurare.

sabato 26 novembre 2011

Giovani dell'altro Mondo - la storia di Benedetta di Milano

La testimonianza di una ragazza di Milano, che finita l'università si concede un periodo "sabbatico" alla scoperta di nuova gente, una nuova cultura e soprattutto di una nuova consapevolezza...

Sono una giovane dell’altro mondo, Benedetta di 30 anni di Milano.
Finito il periodo universitario, avevo 23 anni e tanta, tanta voglia di misurarmi con un’altra cultura, altra gente, un’altra lingua e soprattutto volevo diventare consapevole del fatto che io, giovane studentessa super coccolata dai miei genitori, ce l’avrei fatta anche da sola.
E così nell'aprile 2004 partii alla volta dell’Irlanda, destinazione Baldoyle, piccola zona costiera nei pressi di Dublino.
Sapevo che la mia esperienza sarebbe stata a breve termine, avevo programmato di star via per soli due mesi, ma con altrettanta consapevolezza sapevo che sarei tornata con un bagaglio in più (e non mi riferisco allo shopping compulsivo).
Inizialmente mi sentii smarrita, le persone che mi accoglievano in casa erano gentili ma in fondo si trattava di sconosciuti. La domenica mi sedetti a tavola con la mia nuova famiglia e con amara delusione constatai che il pranzo consisteva in un toast poco pretenzioso.
Semplici episodi di questo tipo, più quella cupa pioggerellina che non sembrava dar tregua, mi fecero sentire nostalgia della mia famiglia, di casa e dell’Italia.
Ma con l’arrivo improvviso del primo raggio di sole, incominciai ad essere più ottimista e da quel momento fu solo salita. Conobbi più gente in due mesi, che in un anno qui in Italia, forse per il semplice motivo che un soggiorno all’estero ti permette di essere più disposto verso gli altri, fatto sta che mi ritrovai circondata da amici, alcuni dei quali mi accompagnano ancora nella vita di tutti i giorni (partendo da mio marito).
In quel periodo mi resi conto di alcuni valori che qui in Italia, talvolta, sembrano essere un po’ lasciati nel dimenticatoio: in primis il rispetto per l’ambiente e per le persone. Le opportunità lavorative, tralasciando l’ultimissimo periodo di crisi, erano molto più frequenti e eque che qui da noi, dove i giovani vengono troppo spesso sfruttati a favore di un antiquato sistema che non lascia respiro.
La diversa concezione della convivialità, del divertimento e del rapporto uomo-donna, permette di vivere alcune situazioni con più leggerezza. Solamente passeggiare per le strade, mette meno ansia.
In generale si ha meno paura di andare in giro da soli, ma anche il fatto di non essere squadrati dall’alto al basso per il modo in cui ci si veste e per il proprio stile è un fattore di non poca importanza che ci costringe a riflettere sulle pressioni che la nostra società impone alle apparenze.
Se dovessi consigliare ad un giovane di partire lo farei senza dubbio, gli direi di non perdere l’occasione di grande crescita personale e di spensieratezza che solo un’esperienza del genere può donare.
Io sono tornata in Italia perché è il mio paese e nonostante tutto quello che si sente in giro, adoro alcune sue peculiarità come il sole, il cibo e il calore delle persone (soprattutto al sud). Però cambierei alcune cose che proprio non vanno e che sembrano lasciate in secondo piano (a favore di altri aspetti definiti “prioritari”) come le poche possibilità di crescita professionale che lasciano i giovani in uno stato perenne di precarietà. Questo, lasciatemelo dire, è davvero sconcertante.

venerdì 25 novembre 2011

Ritmos do Brasil a Milano


Appassionati del brasile e dei ritmi caldi e sensuali di questa terra unitevi. Chiudete gli occhi e immaginatevi le prime note di Aquarela do Brasil, riapriteli e verrete catapultati come per incanto in questo irresistibile mondo. Domani, sabato 26 novembre, il Brasile a Milano è possibile. Ci ha pensato l’Istituto Brasiliano del Turismo a organizzare una serata aperta al pubblico con musica, immagini, filmati e allegria made in Brasil.

I colori e il ritmo brasiliani

Alle 20.00, presso lo spazio Pelota di via Palermo 10 a Milano, un mini-corso pratico sull’uso degli strumenti a percussione tipici della musica brasiliana. Ad allietare il tutto, i componenti del gruppo musicale Marambaia.
Alle 21.30 al via un concerto 100% allegria contagiosa del suddetto gruppo. Peculiarità del repertorio musicale, i generi scelti per simboleggiare le varie aree del Brasile con melodie più o meno note e percussioni africane dei tamburi del Salvador.
Si può assistere all’evento gratuitamente previa registrazione all’indirizzo di posta elettronica rp@embratur.gov.br.

mercoledì 23 novembre 2011

Lufthansa: il giro del mondo a bordo di un tram


il tram Lufthansa

È targato Lufthansa il tram che da oggi, mercoledì 23 novembre a martedì 29 novembre, percorrerà le vie del centro di Milano con a bordo hostess, animazione e gadget.


L’obiettivo della compagnia aerea è quello di far scoprire al pubblico tutte le destinazioni del network e farlo partecipare al concorso “Il giro del mondo in 80 paesi”.
In palio, niente di meno che dei biglietti aerei per l’Europa e per il mondo.

Il percorso del tram è predefinito e due saranno i luoghi in cui il mezzo sosterà più a lungo: 1h e 30’ per Piazza castello e 30’ per Porta Genova.
Dopo la sosta, sarà la volta del giro fra le vie cruciali della metropoli, momento in cui i passanti saranno invitati a salire e partecipare al concorso.

l'interno del tram

Paura di perdervi le fermate del tram?

Niente affatto, seguite il percorso indicato sulle diverse “paline” appositamente create per l’evento.

Nelle aree adiacenti alle fermate verrà distribuita una cartolina che presenterà le destinazioni del network Lufthansa e fornirà maggiori informazioni sull’attività.

A chi non potesse seguire il tram, consigliamo di raccogliere informazioni sul minisito dedicato www.lufthansa.com/ilgirodelmondoin80paesi

Oltre a seguire il network Lufthansa in modo divertente, ci sarà la possibilità di scaricare un codice promozionale di 30 € per l’acquisto di un biglietto aereo su lufthansa.com.

Con Lufthansa, il giro del mondo parte in tram!

Il giro del mondo in 80 Paesi

martedì 22 novembre 2011

D&D Recensioni: Stati Uniti D'Aspirina

Elizabeth Everwood torna sulla scena del crimine. Stavolta, però, non ci sarà nessun assassino. Nessuno strano caso da risolvere. Nessuna traccia di sangue, nessuna impronta. Solo una miriade di concitati eventi, suicidi misteriosi e coincidenze allarmanti. Trasferita nella lontana e sconosciuta Seattle, perso ogni contatto con la sua vecchia Baltimore, Betty dovrà cavarsela da sola. Sola, contro tutti. Sola, fino a perdere sé stessa. Fino a credersi pazza e lasciare tutto. Tutto, in cerca di una soluzione che sembrerà non arrivare mai.


La copertina del libro
Ieri sera sono stata a Palazzolo milanese, in un piccolo caffè, per la precisione il Chiacchiere&Caffè.
Mi ci sono trovata soprattutto per la mia passione per i libri, su invito di un amico che mi ha consigliato di partecipare alla presentazione dell'uscita del terzo libro di questo autore di cui andrò a parlarvi.
Su incarico della redazione del giornale per cui lavoro, ho presenziato all'evento per scrivere un pezzo. Morale della favola, sono tornata a casa col mio articolo in testa, più tanti pensieri che faticosamente mi hanno abbandonato solamente per dar tregua alla mia stanchezza (ripresentandosi, come previsto, dopo 7 ore).
L'autore è un giovane ventiquattrenne, Ivano Mingotti, della provincia di Milano che a soli 20 anni ha pubblicato il suo primo libro.
Reduce da tre romanzi, tra i quali Stati Uniti d'Aspirina - il secondo della quadrilogia Tetragonos - Ivano non si accontenta e al contempo studia e lavora.
Chiacchierando con lui mi sono accorta di quanto i suoi pensieri viaggino alla velocità della luce. Come lui stesso racconta, per non perdere l'ispirazione, usa appuntarsi su cellulare le frasi che andranno in qualche modo a comporre i suoi romanzi. Passa le serate e le pause lavorative scrivendo.
Non gli ho chiesto se e di cosa si nutra.
Prima di assistere alla presentazione del libro, avevo già avuto un "assaggio" dello stile di Ivano (ho avuto la possibilità di leggerlo in anteprima).
A mio modesto parere personale, uno stile pulito, conciso e allo stesso tempo dai dettagli "penetranti".
A dirla proprio tutta, inizialmente, ho un pò faticato ad abituarmi ai periodi brevi che caratterizzano questo thriller. Poi, immergendomi completamente nel racconto, ho capito che in Stati Uniti d'Aspirina non c'è bisogno di perdersi in elaborate descrizioni, l'ingegno e la capacità dell'autore riescono nell'intento di creare personaggi e situazioni che il lettore può facilmente idealizzare e fare propri.
Quando un libro piace è sempre difficile staccarsene per ritornare alla realtà. Si vorrebbe vivere in quei posti, con quelle persone. Passeggiare per le loro stesse strade e entrare nelle loro case. (anche se nel caso di questo Thriller forse è meglio lasciar perdere!!)

In questo caso, ci si consola aspettando l'uscita dell'ultimo volume della quadrilogia.

Nel frattempo posso leggere gli altri volumi di Ivano Mingotti:

- Storia di un boia, 2009 Kimerik editore
- Solo gli Occhi, 2010 Kimerik editore







lunedì 21 novembre 2011

D&D recensioni. Il palazzo della mezzanotte

La copertina del libro
L'ombra del temporale precedette l'arrivo della mezzanotte e stese lentamente un manto vasto e plumbeo su una Calcutta che si illuminava come un sudario insanguinato a ogni esplosione della furia elettrica custodita in seno. Il fragore della tempesta imminente disegnava nel cielo un immenso ragno di luce che sembrava tessere la sua tela sulla città.

Dopo aver letto due libri di Carlos Ruiz Zafòn ed essere a cavallo del terzo, mi rendo conto dell'immensa capacità descrittiva di questo scrittore. 
Il palazzo della mezzanotte, come Marina (da me recensito qualche tempo fa), sono due romanzi definiti "libri per ragazzi", che per la loro originalità, non faticano ad essere apprezzati anche dagli adulti. Anzi, senza esagerare, oso annoverarli fra quei racconti ideali solo per ragazzi che prendono la lettura sul serio.
Impossibile, ad esempio, solamente pensare di poter entrare nell'ottica di questi libri solo leggendone la recensione. La trama non è altro che lo scheletro in cui i retroscena, vera peculiarità di entrambi, non vengono assolutamente svelati se non grazie ad un'attenta lettura.
Il palazzo della mezzanotte è un'intricata storia ambientata a Calcutta che narra di due gemelli che si ritrovano durante il periodo del'adolescenza. Orfani di genitori, con due storie del tutto diverse, si trovano a lottare per la propria vita in un succedersi di eventi sovrannaturali che li obbligano ad abbandonare qualsiasi sorta di logica a favore dell'irrazionalità della situazione. Treni infuocati, misteri che emergono dal passato, case maledette e marchingegni diabolici costruiti appositamente per distruggere la loro esistenza. 
Una lotta contro una figura misteriosa che incombe su di loro, fin da quando erano in fasce, che ne minaccia il presente e offusca il futuro.
Un'immersione nel calore dell'inferno e poi la risalita, fino a che Zafòn non ci regala l'ultima entusiasmante immagine:

"Sta nevicando su Calcutta"
"Queste sono le lacrime di Shiva" disse Sheere a fatica. "Si scioglieranno quando uscirà il sole e non cadranno mai più su questa città". 

domenica 20 novembre 2011

Nude per sostenere la libertà d'espressione. Dall'Egitto ad Israele è solidarietà fra donne via web

Lo striscione delle donne di Tel Aviv
Uno striscione in arabo, in ebraico e in Inglese che porta la scritta: "Amore senza confini. Omaggio ad Aliaa El Mahdy. Le sorelle d'Israele". 
E loro dietro, a posare senza veli, le sorelle israeliane della blogger egiziana più famosa e criticata degli ultimi tempi. Nude e pronte a rivendicare la loro libertà d'espressione, perché sostengono "quando sei nuda, sei uguale a tutte le altre".
Ma partiamo con ordine, dai primi passi di questa vicenda che ha smosso mezzo mondo, dividendolo, come succede per le cause più profonde, in due estremità spaccate.

Una blogger egiziana: Aliaa El Mahdy, posta sul suo blog un album di foto in cui posa nuda in nome della libertà d'espressione. Si definisce, laica, liberale, femminista, vegetariana, individualista e egiziana. Le sue idee, piuttosto chiare, non faticano a trovare sostenitori ma soprattutto contrari che la giudicano e le contestano lo scopo troppo rivoluzionario.
In men che non si dica è caos totale: 100.000 le persone che cliccano sul suo blog per vedere le immagini osè. 
L'album si intitola "fan ary" (arte nuda) e contiene otto scatti. In una di queste, scattate nella sua casa natale, Aliaa posa senza veli, con delle autoreggenti e con le scarpette rosse, in un'altra stessa posa ma con pecette gialle che e coprono le parti intime, gli occhi e la bocca. Gli adesivi simboleggiano, a detta della studentessa del Cairo "la censura sulla nostra coscienza, la nostra espressione e la nostra sessualità".

Una delle foto dell'Album "Fan ary"


I commenti su facebook e twitter impazzano portando a galla gli ideali per cui la stessa si batte. Le foto simboleggiano il "grido contro la società della violenza, del razzismo, della violenza sessuale e dell'ipocrisia".
Un atto rivoluzionario che porta con sé preoccupazione, data anche la vicinanza del periodo elettorale egiziano. Senza contare che questo gesto è costato alla ragazza qualcosa come 250 mila fra insulti e minacce di morte, la paura di uscire di casa e la chiusura degli account di twitter e facebook.

A pochi giorni di distanza, 50 ragazze israeliane si trovano in una casa occupata sul Rotschild Boulevard di Tel Aviv e senza vestiti posano ai piedi di uno striscione solidale nei confronti della sorella egiziana. E' una solidarietà che non ha confini, che rompe gli schemi e che vuole dimostrare al mondo la realtà dell'uguaglianza che va al di là delle diversità culturali. La libertà d'espressione, in ogni sua forma, è un diritto individuale che prescinde da usanze, cultura e religioni. In un anno di rivolte arabe, è la prima volta in cui da Israele arriva un sostegno così netto a favore delle nuove libertà.
"Abbiamo deciso di stare con lei - spiega Or Tepler, 28 anni, che ha lanciato l'iniziativa di solidarietà sui social network - non solo perché vogliamo che continuino buone relazioni fra Israele e Egitto, ma soprattutto da donna a donna: quando una foto simile finisce sotto processo, a noi vengono in mente segregazioni femminili che stiamo subendo in tutto il Medio Oriente.


venerdì 18 novembre 2011

Un “Mondo” di modi per celebrare il Natale


A metà Novembre, quando l’aria è ormai gelida e la nebbia scende compatta sui marciapiedi delle strade che vengono inghiottite da un inafferrabile manto vaporoso (Milano in prima fila), posso permettermi di iniziare a  parlare di Natale.
Posso farlo soprattutto perché in alcune parti del mondo, novembre è considerato già ampiamente periodo natalizio.
E’ curioso pensare, come in diversi stati, le usanze, i modi di festeggiare, il folklore, assumano una valenza in base alle peculiarità del luogo.
Vediamone alcuni insieme.

ITALIABuon Natale
Per noi Italiani, il Natale rievoca il presepe, o l’albero addobbato con la propria famiglia, il cenone della vigilia, e i tradizionali dolci legati a tale festività come panettone e pandoro.
Forse non tutti sanno che il primo presepe vivente risale a San Francesco d’Assisi che nel 1223, a Greccio, volle far rivivere in uno scenario naturale, la nascita di Gesù.

Il Presepe
L'albero di Natale

GERMANIAFroehliche Weihnachten
In Germania il periodo natalizio inizia a novembre, quando il giorno di S.Martino le scuole organizzano delle processioni dove i bambini portano delle lanterne costruite da loro.
Il 6 dicembre si festeggia S.Nicola che porta ai più piccini, cioccolatini e altre prelibatezze. La vigilia di Natale viene chiamata Stomaco Grasso, in onore di un antico detto per cui coloro che non mangiano bene verranno perseguitati da demoni per tutta la notte.

I mercatini di Natale in Germania

RUSSIAPozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva i s Novim Godom
I russi sono in gran parte cristiani ortodossi e il Natale viene celebrato il 6 gennaio, durante la festa di S. Nicola, l’equivalente del nostro Babbo Natale. Durante la cena della vigilia non si mangia carne, ma il Kutya, una specie di zuppa con grano e miele, simboli di speranza e felicità. La pietanza viene mangiata dallo stesso piatto, posto al centro del tavolo e rappresenta l’unità della famiglia.

Il Kutya

POLONIA - Wesolych Swiat Bozego Narodzenia
Qui il Natale è chiamato Festa della Stella e la tradizione vuole che si inizi a cenare solamente dopo che in cielo è comparsa la prima stella



DANIMARCAGlaedelig Jul
Durante il periodo dell’Avvento i bambini si trasformano in folletti - gli aiutanti di Babbo Natale – e si divertono a fare degli scherzetti in casa. Il dolce tradizionale, prevede che al suo interno venga inserita una mandorla intera, e che venga fatto un bel regalo alla persona che la scova


USAMerry Christmas
L’America è il luogo dalle mille modalità di celebrazione di questa stupenda festività. Ogni casa festeggia il Natale in base alle proprie origini ed è proprio questa la peculiarità di questo Paese multietnico.
In genere il pranzo più importante è quello del 25 dicembre.

Il Natale a New York

Conosci anche tu qualche usanza natalizia che proviene da qualche parte del mondo?
Fallo sapere anche a noi!

giovedì 17 novembre 2011

Ryanair a "luci rosse". Film porno a bordo



Le proposte un pò "strambe" per la famosa compagnia di voli low cost sono all'ordine del giorno: prima il volo con tanto di posti in piedi, poi i bagni a pagamento e ora il ritorno di follia con la possibilità di vedere film porno a bordo. 

Sarà stata l'alta quota a mandare in tilt gli ideatori di tale trovata, che è possibile accolga in breve tempo i consensi di una buona parte dei passeggeri.
Con il proprio Ipad, o smartphone alla mano, sarebbe possibile collegarsi ad un servizio in linea interno all'aereo (a pagamento) e scegliere fra effettuare delle scommesse, oppure "rilassarsi" vedendo un film ad alto contenuto erotico.
Sarà quindi un volo a luci rosse quello che si prospetta per il futuro?!
Stando alle parole di O'Leary, fondatore della suddetta compagnia, sembrerebbe proprio di si," se gli hotel di tutto il mondo lo fanno già, perchè noi non dovremmo?" afferma l'uomo, forse dimenticandosi che a differenza delle camere d'hotel, su di un volo aereo, l'intimità non è mai troppa.
Ryanair tiene a specificare che tale servizio, che potrebbe essere disponibile in meno di un anno, è individuale e non andrà a interferire sulla qualità del viaggio degli altri passeggeri.
Stiamo a vedere.


mercoledì 16 novembre 2011

Sconti e Convenzioni per tutti

Visita su www.sonotigre.it, l'area interamente dedicata a Sconti e Convenzioni

Ho già avuto modo di scrivere, in uno dei post precedenti (che trovate QUI), del portale sonotigre.it.
Ora, grazie alla collaborazione con BloggerItalia, mi trovo ad approfondire la conoscenza con questo nuovo mondo.
Non amo scrivere senza prima conoscere, esplorare e intraprendere “viaggi” nei meandri degli argomenti che poi ripropongo. E anche questa volta, così ho fatto.
Navigando su sonotigre.it, ho avuto la possibilità di iscrivermi per usufruire di tutte le opportunità offerte dal portale. Pur non avendo ancora dato il mio “contributo” attivo al sito, anche se è il prossimo passo che mi ripropongo, mi sento di spendere qualche riga in più per tutte le interessanti iniziative in esso proposte.
In particolar modo, vorrei parlare della possibilità di accedere all’area “sconti e convenzioni” che permette ai seguaci di sonotigre.it di godere di agevolazioni in molte aree tra le quali, con mio grande entusiasmo, quella relativa ai viaggi.
Uno sconto del 10% su tutte le mete proposte dal fornitore non è poca cosa!
Oltre a quest’ area, che ha subito suscitato il mio interesse, è possibile avere sconti su settori come quello dell’arredamento, dell’abbigliamento Made in Italy, della telefonia, degli elettrodomestici e usufruire di coupon per l’acquisto di prodotti utili e idee introvabili per ogni tipo di regalo (non a caso il Natale è sempre più vicino).
Sonotigre.it è un modo grintoso per fare acquisti, godendo di parecchi vantaggi in molti settori, senza correre il rischio di rimanere insoddisfatti.
A rendere ancora più interessante questo valido sito, le sezioni dedicate a foto, racconti, viaggi (il mio pane quotidiano), ma anche a ristoranti e ricette, dove dando il proprio contributo e partecipando attivamente ai concorsi proposti mensilmente, è possibile ricevere, in caso di vincita, uno dei premi messi in palio.

A questo punto, credo non ci sia più niente da dire, l’ideale è che tutti i curiosi di scoprire le novità che ho brevemente elencato, vadano “a farsi un giro”. 



* articolo publiredazionale


lunedì 14 novembre 2011

La nascita di noelife.it e la collaborazione con LaSte. La rubrica "Animali di Mondo".


Eccovi, di seguito, riportata la presentazione della collaborazione che ho intrapreso con un nuovo portale.
Tutti gli approfondimenti del caso verranno archiviati nella sezione "Collaborazioni Diquà&Dilà"

Nasce un nuovo sito, noelife.it, studiato a “puntino” per garantire a tutti i lettori, amanti degli animali, un’informazione a 360° su questo mondo complesso e allo stesso tempo affascinante.

Il nostro sarà un viaggio alla scoperta delle più svariate specie animali che popolano ogni parte del globo.

Attraverso “Animali di Mondo”, la rubrica che curerò per noelife.it, intendo far luce sui più particolari esemplari scovati negli angoli più nascosti e selvaggi del nostro pianeta.

Paese che vai, animale che trovi” è il detto con cui ho voluto giocare, modificandolo e cucendolo addosso a questa sezione che svela le particolarità della fauna terrestre. 
Specie in via d’estinzione che è opportuno tutelare, esemplari dai nomi impronunciabili, ma anche alcuni fra gli animali più conosciuti che avete incontrato, o che incontrerete nel vostro prossimo viaggio.
Perché andare alla scoperta di nuove terre, significa anche conoscere le forme di vita che le popolano, con le loro peculiarità che permettono loro di sopravvivere in determinati habitat.
 ELENCO ARTICOLI (presenti nella rubrica specifica):


- BETTA SPLENDENS  Thailandia, Cambogia e Laos
 

mercoledì 9 novembre 2011

Rivincita di una pendolare repressa; dopo la protesta a Trenord, è il turno di ATM

Il titolo è abbastanza esaustivo, dopo la prima puntata dedicata qualche post fa (clicca QUI) alle mie lamentele nei confronti del servizio di Trenord, torna a grande richiesta, un altro articolo maligno, appositamente creato per i nostri amici di ATM.
Chiamatela par condicio, o rabbia repressa incurabile...mi accingo fra una pausa e un'altra (dopo aver sopportato fin troppo in questi giorni di delirio dovuti a scioperi, maltempo e varie) a stendere il mio papiro che invierò, niente di meno che in formato cartaceo (visto che sul portale ATM le proteste hanno un limite di 800 battute...furboni!!) all'indirizzo indicato sul sito.
Spenderò tempo, soldi e salute per esprimermi liberamente. Non importa se non si arriverà a niente.
Voglio portare avanti il mio pensiero, perchè sono una accanita sostenitrice del fatto che la maggior parte dei problemi che ha il nostro paese, siano purtroppo dovuti al silenzio delle persone che si "accoccolano" sulle situazioni apparentemente insormontabili.
Detto questo vi riporto una fedele copia della lettera che sto per spedire ad ATM:

Perdo una pausa pranzo (unico momento di tregua fra le mie otto insindacabili ore)  per portarvi le mie considerazioni, rimarcando il fatto che non mi si può imputare di essere fra quelli che non hanno niente di meglio da fare che rompere le uova nel paniere a voi “amici” di ATM.

La mia protesta, neanche tanto velata, parte da un concetto essenziale: il valore che solitamente do alle cose.

Valore che, allacciandomi all'efficienza (o inefficienza) di ATM, rimanda ad aspetti come: tempo, denaro e salute. Mi riferisco almeno a questi tre, benché ce ne siano tanti altri.

Infatti, mi basta portare a galla i problemi legati a questi tre semplici concetti per mettere in dubbio il vostro operato.

Al tempo do un valore altissimo, non solamente perché vivo in una società che non permette di arrivare in ritardo. Le ore, i minuti, i secondi ti rincorrono e ti superano e in questo caso è scocciante uscire di casa un’ora prima del previsto per guadagnarci solamente un ritardo, data la scarsa disponibilità di mezzi che, quando arrivano, arrivano stracolmi.

Soprattutto, per me è importante la qualità del tempo e detto questo, passare buona parte della mia giornata a rodermi il fegato per le vostre carenze di servizio, vuol dire sprecarne quantità e qualità.

Al secondo gradino di valori sta il denaro, ma badate bene, qua si tratta di gradini della stessa altezza, non di un podio. Ogni valore è strettamente legato e rapportato all’altro.

Dicevo del denaro, che mentre ogni mattina cerco in tutti i modi ed anche con una certa “violenza” di aggiudicarmi un cantuccio fra l’accalcamento di fortunati che riescono a far parte del gruppo bestiame di turno a bordo, mi chiedo quanto possano valere 1,50 euro.

Siamo sicuri che sia giusto pagare questo prezzo monetario (dato che paghiamo tanto anche in altri termini) per fare a “pugni” con chi sale prima di te?

La fermata dell’ATM diventa, nelle ore di punta, un campo da guerra e la gente per darsi il buongiorno, spinge e scalcia con tutta la rabbia che ha in corpo.

Di chi è la colpa? Lì ad accapigliarci ci siamo solo noi paganti.

E soprattutto, questo trattamento vale esattamente 1,50 euro?

Il terzo valore riguarda la salute. Scusate il moralismo ma io sull’autobus n.94 mi accorgo, benché fra i pigiati sia fra i più bassi, di poveri vecchi che faticano a stare in piedi e se non cadono è perché non c’è lo spazio fisico per permetterglielo, di mamme coi passeggini che sono costrette a stare sotto alla pioggia in attesa che passi un autobus meno pieno (che non arriverà mai) e di bambini che dal loro metro di altezza non riescono nemmeno a respirare. Molto banalmente, se cerchi di grattarti vieni linciata.



Ho bisogno di una risposta che non parta da una giustificazione perché da ATM, che mantiene il “monopolio” dei trasporti pubblici del Comune di Milano, mi aspetto chiarezza e considerazione. Sono un singolo utente, è vero, ma non per questo meno importante.

Sono autrice di un blog e scrivo per varie testate. Pubblicherò questa lettera ovunque io possa permettermi di farlo. Di rimando, farò lo stesso con la vostra risposta (se ci sarà).

Consiglio, inoltre, un’area attiva sul vostro sito dove gli utenti possano dire la loro alla luce del sole.

Un sito che sia uno specchio di ciò che realmente accade ogni giorno sulle strade milanesi e che vi possa dare una parvenza di credibilità.


Grazie per l'attenzione






domenica 6 novembre 2011

Sport estremi in giro per il globo


In una noiosa domenica grigia e piovosa, ognuno cerca di distrarsi come meglio può e io, in attesa di uscire per acquistare il mio primo triste paio di stivali da pioggia che, ahimè, si fa sempre più necessario e di importanza vitale, voglio proporre un articolo su un argomento che, scommetto, vi strapperà per un istante dal vostro torpore domenicale, donandovi delle scariche d'adrenalina non indifferenti.
Immaginatevi tutti, e quando dico tutti intendo proprio TUTTI, anche i meno avventurosi, alla ricerca di emozioni forti...aggrappatevi con tutte le vostre forze al vostro piumone perché state per essere catapultati verso mete apparentemente inarrivabili, sport estremi impensabili, eppure a detta di molti, esperienze che appagano, da non lasciarsi scappare almeno una volta nella propria vita.
Passeggiando per il web (visto che il tempo non permette di fare quattro passi, me li faccio virtuali) mi sono imbattuta in alcune originalissime esperienze estreme in giro per il globo che, a mia volta, vi ripropongo:
- SE VI PIACE IL BOB: è proprio ora di dirlo, l'inverno è alle porte e i nostri armadi hanno lasciato il primo piano a giacconi, maglioni, sciarpe, guanti e para orecchie. Benissimo, perché è proprio l'abbigliamento che fa al caso vostro...voi che non sapete sciare, voi che però amate le discese col Bob unitevi, è il vostro momento. Chi l'ha detto che questo passatempo non può regalare emozioni forti? Passo subito a smentire tale menzogna. Siamo sul monte Tokachidake, in Giappone, un pilota addestrato guida un bob con 3 passeggeri, raggiungendo velocità superiore agli 80 km/h. Un viaggio del brivido caratterizzato da 15 curve molto ma molto tortuose.
Il Monte Tokachidake, in Giappone

- SOTTO DI VOI, SOLO IL VUOTO: Si tratta dell'arte del "Canopy" un tour mozzafiato, effettuato in Costarica, dove potrete provare l'emozione di lanciarvi da un albero all'altro, aggrappandovi solamente ad una fune spessa d'acciaio. 
Canopy Tour

- CON I GAUCHOS IN ARGENTINA: La cornice è quella che riguarda vaste praterie, voi siete nel bel mezzo di una mandria di buoi ingestibile e il vostro compito è quello di aiutare i cow-boys a riordinare gli animali impazziti.
Cow-boy

- SE IL VOSTRO HOBBY E' SCIARE: sfidate la neve, saltate fra i cumuli freschi delle piste non battute, per quanto riguarda lo sci, il nero è il vostro colore preferito e sul campo vi sentite imbattibili. Una nuova sfida arriva dalle vette del Cervino e del Monte Rosa, si tratta dell' Heli Sky un'impavida pratica che permette di sciare su percorsi ripidi delle Alpi, utilizzando un elicottero come unico mezzo di risalita.
Heli Sky sulle Alpi

- TREKKING MON AMOUR: scalare, scalare, scalare. Se questo è il vostro motto..provate la pratica con un pizzico di pepe in più (giusto un "pizzico"). Fatelo sulla vetta del Machu Picchu, in Perù, oppure sulla costa occidentale dell'Isola del Sud della Nuova Zelanda. Sul ghiacciaio del Glacier Fox, è possibile accedere a percorsi incanalati fra tunnel tortuosi scavati nel ghiaccio. Il necessario? Stivaletti e picozza per il ghiaccio...e tanto, troppo coraggio!
L'imponente Machu Picchu, in Perù

- PISCINA, CHE PASSIONE: Non è una piscina come le altre, è quella del Diavolo. Si trova all'altezza delle Cascate Vittoria, alte 128 metri, considerate le più spettacolari del mondo e situate ai confini tra lo Zambia e lo Zimbabwe. A lato delle stesse si forma questa piscina, dove la corrente è minore, così permettendo l'immersione senza il rischio di essere inghiottiti dal vortice delle cascate. Avrete i brividi, quello si, ma non vi assicuro che siano dovuti alla freddezza dell'acqua!



sabato 5 novembre 2011

California. Incontri ravvicinati con una balena

Ci troviamo sulle soleggiate coste californiane, precisamente a Santa Cruz, dove impazza il surf.
Protagonisti, un gruppo di curiosi che, nonostante lo stato di allerta dichiarato dalle autorità, si sono spinti al largo per avvistare un esemplare di balena avvicinatosi pericolosamente alla riva.
Il filmato riporta la scena di scampato pericolo soprattutto nei riguardi di una giovane, che sdraiata sulla tavola da surf viene sfiorata dall'enorme cetaceo che emerge in cerca di cibo.

Non c'è che dire, davvero una scena che fa accapponare la pelle!

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