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giovedì 29 marzo 2012

Agriturismo La Bossolasca, cibo di qualità a Santo Stefano Belbo (CN)

Al terzo terzo e ultimo giorno di permanenza nelle Langhe e Roero il mio stomaco si era già ampiamente abituato alle scorpacciate di buon cibo. All'Agriturismo La Bossolasca, non è stato affatto difficile sedersi al tavolo e ogni tanto alzarsi per andare a curiosare in cucina per immortalare le gesta dei cuochi e dello Chef Maurizio Barbero, tra un tweet e l'altro.

Ah, questo chef è davvero avanti: risponde a suon di tweet all'indirizzo @mauriziobarbero.

Il nostro pranzo è stato servito in formula "light" (si fa per dire) a buffet.
Inizialmente abbiamo assaggiato battuta al coltello con gnocco fritto, l'immancabile vitello tonnato e un altro antipasto molto invitante di cui purtroppo non ricordo il nome ma che potete vedere nella foto e che comprende una salsa con tocchetti di salsiccia di Bra.

 


Io ho fatto il bis di battuta da buona carnivora quale sono.
Come primo abbiamo assaggiato i ravioli al plin ma con ripieno di carne e dei fantastici gnocchi al formaggio.
Per finire e per la gioia degli amanti dei dolci abbiamo assistito all'esibizione di cooking show in cui lo Chef ha preparato un invitante zabaione al moscato da accompagnare alla torta alla nocciola.

All'Agriturismo La Bossolasca si può anche pernottare. L'ambiente favorisce il relax e all'esterno si può godere di un bel prato con vista sulle vigne.

 Maurizio alleva animali da stalla, tra cui delle simpatiche caprette con le quali abbiamo fatto subito amicizia.
Inoltre, a pochi passi dall'agriturismo, si sale verso Gaminella, luogo focale di La luna e i Falò di Cesare Pavese.
Il costo delle camere è di 75 euro la doppia a notte con inclusa colazione.
Il menù degustazione si aggira sui 30 euro a testa con la possibilità di personalizzare i menù per feste private.
Maggiori Info:
 
Agriturismo La Bossolasca
Via Robini, 22
Santo Stefano belbo (CN)
Tel. 0141.840613
Mail: info@labossolasca.it

Orari:
Pranzo dalle 12,15 alle 14
Cena dalle 20 alle 21,30
Chiusura:
Domenica sera e lunedì tutto il giorno

martedì 27 marzo 2012

3° giorno Langhe e Roero. Italy Different fra letteratura e paesaggio (passando per il gusto)

Eccoci arrivati all'ultima parte dell'esperienza vissuta in Langhe e Roero.
La domenica è stato per noi blogger giorno di rientro, ma non priva di chiusura col botto.
Alzati di buon ora e dopo la già testata abbondante colazione presso l'agriturismo Cà San Ponzio che ho recensito QUI, siamo partiti alla scoperta di Santo Stefano Belbo e del suo fascino legato alla ricchezza letteraria, unita a paesaggi dalla vista mozzafiato.

la Fondazione
Se vi doveste trovare a Santo Stefano, ricordatevi di fare una capatina alla Fondazione Cesare Pavese. Noi ci siamo stati e devo dire che per me è stata una scoperta. Ammetto di essermi avvicinata ai testi di Cesare Pavese, solo dopo questo incontro: la passione e la vitalità che i ragazzi della fondazione ci hanno trasmesso ha fatto crescere la mia curiosità ed ora sono già al secondo libro dell'autore (più avanti recensirò anche questi nella Libreria del Viaggiatore).
Dopo una breve introduzione riguardante la vita e le opere di Pavese, ci siamo avventurati nel territorio dove questo è nato. Lo stesso territorio in cui è ambientato La Luna e i falò, che io stessa sto leggendo e ripercorrendo con l'immaginazione.
Particolarmente interessante è stato "metter piede" nella sua dimora natale e poi in quella dell'amico Nuto.
Non so se sia più giusto leggere il libro e poi visitare questi posti, o viceversa. Entrambe le possibilità permettono di vedere case, paesaggi, vitigni e non dimentichiamo il mitico Cedro Libanese che domina la collina Monfaletto nel pieno della Langa agricola, in una prospettiva diversa ma sempre affascinante.
Oggetti da lavoro di Nuto
Il piacevole intermezzo fra letteratura e passeggiate fra i vitigni è stato il pranzo all'Agriturismo La Bossolasca che recensirò QUI dove abbiamo potuto godere di piatti di cucina tipica langarola, assistendo ad una presentazione di cooking show effettuata dallo Chef Maurizio Barbero.
A due passi dall'Agriturismo, affrontando una bella salita a piedi per smaltire una piccola parte del pranzo, vi troverete a Gaminella, la collina più imponente di Santo Stefano Belbo.
Proprio lì sorge il casotto del Padrino e la Virgilia, personaggi celebri de La Luna e i falò. Sempre lì si consuma la tragedia del Valino e arde il falò che brucia il corpo di Santa.

Vi è venuta più voglia di leggere, o di scoprire personalmente questi incredibili luoghi?

Copia originale dei Dialoghi con Leucò su cui lo scrittore ha vergato l’ultima frase prima di morire: “Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi.
 Info utili:

Fondazione Cesare Pavese
Piazza Confraternita, 1
Santo Stefano Belbo (CN)
Mail: info@fondazionecesarepavese.it

Agriturismo La Bossolasca
Via Robini, 22
Santo Stefano belbo (CN)
Tel. 0141.840613
Mail: info@labossolasca.it

lunedì 26 marzo 2012

Azienda Agricola Suavia - I Classici Veronesi, Soave e Valpolicella (I° parte, Il Soave Classico)

Prendi una bellissima giornata primaverile, un’amica appassionata di vini che non vedi da diversi anni, delle note aziende vinicole, aggiungi due territori da scoprire e otterrai una giornata speciale! Ecco quello che è stato per noi la gita attraverso la provincia di Verona e i suoi due più importanti territori vocati alla viticoltura, Soave e Valpolicella Classici.
Prima tappa il Soave Classico: avete presente quei vini bianchi beverini senza infamia né lode venduti dalla grande distribuzione o da winebar modaioli che rispondono al nome di Soave!? Benissimo, scordateveli.
Quelli assaggiati durante la visita all’Azienda Agricola Suavia sono un’altra cosa; la zona Classica del Soave è decisamente un altro mondo!
I vini Soave sono prodotti in pianura da grandi aziende o cantine sociali, Il Soave Classico è suddiviso in appezzamenti collinari più o meno grandi appartenenti ad aziende famigliari che vinificano le proprie uve. Il territorio Classico del Soave è uno stupendo anfiteatro di colline di origine vulcanica coltivate quasi totalmente col vitigno autoctono a bacca bianca Garganega con l’antico sistema a pergola.
In mattinata giungiamo alla cittadina di Soave che merita da sola una tappa per visitare le storiche mura scaligere che la circondano, il castello e il labirinto di vie medioevali di cui è composta. Dopo una lunga serie di tornanti circondati da vigneti giungiamo nella frazione Fittà dove ha sede l’azienda. Dalla terrazza si gode un meraviglioso panorama che spazia sui vigneti di proprietà, sulle colline del Soave Classico e, più in fondo si ha uno scorcio della pianura veronese. Dopo le consuete foto di rito facciamo la conoscenza di Valentina Tessari che ci condurrà alla scoperta dei propri gioielli enologici.
Suavia è un’azienda famigliare fondata nel 1982 (abbiamo la stessa età!) da Giovanni Tessari e il cui nome deriva dall’antico nome di Soave: Suavia. Oggi l’Azienda è condotta dalle quattro figlie: Valentina, Arianna, Meri e Alessandra. Se all’inizio dell’avventura il fatto che quattro ragazze conducessero un’azienda agricola e producessero del vino era solo una curiosità, una stranezza; oggi, assaggiando i loro stupendi vini, si può affermare che queste ragazze sanno fare il proprio lavoro e lo fanno decisamente bene! Valentina in particolare è l’enologa, è lei che si occupa della vigna e del vino; nei propri vini ha voluto far risaltare la mineralità del terreno basaltico di origine vulcanica del Soave Classico utilizzando lieviti autoctoni e pochi trattamenti di cantina.
L’Azienda produce solo vini bianchi, come da tradizione, tutti con uve Garganega, ma profondamente diversi tra loro. Ogni vino esprime una particolarità del Cru a cui appartiene e dei vigneti con cui viene prodotto, a ciò unite la familiarità col territorio, le conoscenze enologiche di Valentina e... un tocco di femminilità! Una sensazione accomuna tutti i vini di Suavia, a partire dal sorprendete Soave Classico base fino al vino dolce passito Recioto Acinatium passando per i due Cru Monte Carbonare e Le Rive: la mineralità di cui ho parlato in precedenza ben bilanciata tuttavia dalla morbidezza propria del vitigno.
La menzione d’onore va invece al Massifitti Bianco Igt, una scommessa fatta da Valentina. Massifitti è fatto interamente con uve Trebbiano di Soave, un vitigno autoctono scomparso quasi totalmente dal Soave ma recuperato dalla famiglia Tessari. Il Trebbiano è da sempre stato considerato un vitigno poco produttivo e di difficile gestione nel Soave e a cui si è preferito nel corso degli anni la coltivazione della Garganega. Valentina, selezionando i migliori vigneti di Trebbiano rimasti ha impiantando con essi un vigneto sperimentale e con queste uve ha prodotto il Massifitti. Il vino si presenta con un colore giallo paglierino brillante, all’olfatto offre profumi di mela Granny Smith, lime e fiori bianchi a cui seguono sentori minerali di pietra fino quasi alla polvere da sparo. All’assaggio evidenzia grande struttura, acidità agrumata e notevole sapidità. A mio parere un ottimo abbinamento potrebbe essere con piatti a base di crostacei e cruditè di pesce.
Ed ora, finita l’interessante visita durante la quale abbiamo conosciuto un territorio da molti sottovalutato e delle ragazze - più o meno nostre coetanee -  decisamente in gamba; tappa verso l’altro grande classico della provincia di Verona, la Valpolicella… Ma di questo territorio vi parlerò nel prossimo articolo…
Testo e foto: Gabriele Merlo

Maggiori Info:
Azienda Agricola Suavia
Frazione Fittà
Via Centro 14
37038 Soave (VR)
Tel.: 0457675089

giovedì 22 marzo 2012

Bottega del vicoletto ad Alba

Alba è una città tutta da scoprire che potrete apprezzare in tutte le sue qualità sia in settimana che durante il week end. Ad Alba, come ho già detto QUI, c'è molto da vedere: dal Mercato della Terra, agli scavi archeologici di Alba sotterranea, al Museo Civico e anche solo i negozietti che durante il fine settimana si animano di gente che risale le arterie pulsanti del cuore della città.
Ad un certo punto, se dovesse venirvi fame (e vi verrà perchè l'aria è di quelle che invoglia a mangiare) potreste optare per un posticino come si deve, in realtà un ristorante stellato che la famiglia Boggione ha trasformato in bottega di alta gastronomia, che propone piatti freschi di tutti i tipi ad un prezzo abbastanza onesto.
Si può scegliere alla carta, oppure il menù del giorno a 26 euro, con la possibilità di avere la variante vegetariana a 25 euro e il menù del mare a 36 euro. I dolci sono fatti in casa e costano 5 euro l'uno. La scelta di vini locali è ampia.
Noi abbiamo iniziato da un antipasto composto da assaggio di insalata russa (che ho apprezzato anche se non ne vado matta) e vitello tonnato che viene servito con la salsina adagiata in un angolo e non come spesso si vede, cosparsa per tutta la fetta di vitello (particolare che trovo abbastanza stucchevole e stancante) . Come primo piatto, i ravioli al plin, curiosamente nominati in questo modo semplicemente perchè vengono fatti a mano e chiusi grazie ad una leggera pressione, un pizzicotto sulla pasta fresca. Ho provato questa tipologia di ravioli, sia con ripieno di formaggio (in questo caso) che di carne e devo dire che le mie papille gustative preferiscono nettamente il formaggio. Ma questi sono gusti personali.
Per finire abbiamo provato torta alla nocciola con sciroppo di cioccolato. Ottima.
La cosa bella di questo ristorante è che gran parte degli ingredienti vengono esposti a vista in modo da potersi fare un'idea di ciò che sarà il contenuto del proprio piatto. L'ambiente è ben tenuto e crea un perfetto mix fra modernità e tradizione.








Per vedere il reportage fotografico completo clicca QUI

martedì 20 marzo 2012

2° giorno. Italy Different a cavallo fra Langhe e Roero

Blogger al "lavoro"
Il secondo giorno di permanenza piemontese è stato sicuramente il più impegnativo e ricco dal punto di vista del programma. Questo perchè essendo stato l'unico giorno che abbiamo vissuto per intero, è stato possibile pianificare più attività da far combaciare l'una con l'altra.
La nostra giornata è iniziata con il turbo grazie ad una stupenda colazione che ho descritto nella recensione dell' Agriturismo Cà San Ponzio (disponibile Quì).
Svegliarsi nell'enorme lettone matrimoniale e poter spalancare le persiane alla primavera ha influito e non poco sull'uomore con cui ho affrontato la giornata.
Vi dico solo che siamo saliti sul pullman alle 9.00 di mattina e siamo rimasti in giro per tutto il giorno percorrendo le tappe di un programma fitto fitto e molto interessante, senza neanche tornare per una sosta pre cena.
Che fatica è?!
Prima di tutto ci siamo diretti verso Alba per visitare il Mercato della Terra che comprende un pugno di bancarelle in armonia con la bella piazzetta che le ospita e che espongono nient'altro che tutta la qualità di prodotti alimentari sostenibili. Le produzioni provengono dalle aree circostanti Alba.
Se volete portarvi a casa un pezzo di Langhe e Roero quindi vi consiglio di farlo acquistando questi prodotti. Oltre ad andarvene con marmellatine di tutti i gusti, pacchettini di nocciole di tutti i formati, tome di formaggio stagionato e così via, avrete occasione di parlare direttamente con i produttori e rendervi conto di cosa vuol dire vivere per e del proprio territorio.
Ah, un dettaglio interessante che mi stavo dimenticando è questo: appena arriverete ad Alba, aprite bene le narici, non farete fatica a percepire l'invitante profumo di cioccolato che a folate proviene dall'adiacente Ferrero (per intenderci la fabbrica dolciaria).
Dopo aver toccato con mano il presente, siamo scesi in quel di Alba sotterranea per rivivere la città di un tempo fra scavi e racconti delle usanze del Medioevo, per poi raggiungere in un secondo tempo, il Museo Civico Eusebio snodandoci per le stradine che ospitavano il mercato settimanale. 
Stanchi ma soddisfatti ci siamo concessi una pausa alla Bottega del Vicoletto (che ho recensito QUI).
Lasciata Alba, abbiamo raggiunto nuovamente Barolo per proseguire la nostra visita al Museo del Vino e al Museo dei Cavatappi.
Il WiMu si è davvero rivelato una sorpresa per la ricchezza degli allestimenti e per la facilità con cui fa addentrare anche i meno esperti, nel variegato mondo del vino. Andateci se vi trovate da quelle parti, ve lo consiglio!
Il Museo dei cavatappi è un piccolo spazio che raccoglie 500 esemplari di cavatappi ben custoditi, che se devo dire la verità, mi aspettavo abbastanza noiosetto. Sarà invece la capacità persuasiva della guida, oppure il fatto che i cavatappi abbiano più storia di quanto credessi, ma la visita è stata scorrevole e interessante.

Uno strano cavatappi multiuso - Museo dei Cavatappi

Durante la seconda parte del pomeriggio ci siamo diretti alle Cantine Ceretto, per conoscere la realtà di queste aziende Vitivinicole. La Tenuta Monsordo è stata realizzata in un antico casolare ottocentesco che confina con una serie di vitigni che sembrano non finire mai. Da lassù la vista è meravigliosa e anche insistendo, non scorgerete neanche una strada.
Solo vigne, casolari e forse qualche leprotto, o un cinghiale.
E' quì che entrando ho avvertito il profumo del vino in barrique, la frescura degli ambienti delle cantine dove il vino riposa per anni e ho potuto ammirare la magnificenza dei panorami circostanti.
Abbiamo degustato vino abbinato a gustosissimi formaggi alla luce del tramonto su una veranda che affacciava sulle vigne, confrontandoci con gente del posto e facendo chiacchierate interessanti con un'armonia che solo quel mix di ingredienti, più del buon vino, posson donare. Potevo sperare qualcosa di più per entrare a pieno nella filosofia degli abitanti di Langhe e Roero?

La nostra lunga ma entusiasmante giornata si è conclusa all'Osteria La Boccabuona di Bra (che recensirò a breve QUI), dopo aver passeggiato per le vie illuminate e tranquille della città più grande del Roero.
Ho come l'impressione di avervi raccontato un millesimo di quella che è stata la mia esperienza in Langhe e Roero. Sicuramente un'esperienza differente, in una parte d'Italia che è un gioiello tutto da scoprire.

A presto con il racconto del terzo giorno a Santo Stefano Belbo

Indirizzi Utili:

Mercato della Terra di Alba (CN)
Piazza Pertinace
Tutti i sabati, dalle 9 alle 14; nel mese di ottobre 2011 anche la domenica per tutto il giorno.
Contatto: Italo Seletto, alba@mercatidellaterra.it

WiMu - Wine Museum
Castello Comunale Falletti di Barolo, Italia
Tel. +39 0173 38 66 97
Fax. +39 0173 38 07 14
info@wimubarolo.it

Museo dei Cavatappi
Piazza Castello, 4
12060 Barolo (CN)
ITALY
Tel: +39 0173 560539
info@museodeicavatappi.it

Ceretto Aziende Vitivinicole S.r.l.
Strada Provinciale Alba/Barolo
Località San Cassiano, 34
12051 Alba (Cn)
Tel. +39.0173.282582
Fax +39.0173.282383
ceretto@ceretto.com

domenica 18 marzo 2012

Agriturismo Cà San Ponzio - Barolo

Immaginatevi di aprire la finestra della vostra camera. Di spalancare le persiane dipinte di verde e tuffarvi nella prima luce del giorno, godendovi un bellissimo panorama che da su un giardino ben tenuto. Se con lo sguardo andate oltre, potrete scorgere niente di meno che i colli piemontesi. Quelli che in inverno sono imbiancati e spogli, in primavera rigogliosi, in autunno tinti di tonalità che vanno dall'arancione cangiante ad un più tenue ocra. Quì ci vorrebbe un pittore per ispirare i suoi dipinti, o uno scrittore per consumare la sua penna.
Io ci consumerei i polpastrelli a star quì a parlare dell'agriturismo Cà San Ponzio, dove assieme agli altri blogger di Italy Different siamo stati ospiti durante il precedente fine settimana.
La domanda che io stessa mi farei, se stessi leggendo questo post da possibile fruitrice di un servizio è: ci torneresti di tua iniziativa?
La risposta (che alcuni giudicheranno scontata) è si. Per potermi contraddire non vi resta che provare.
Ora passiamo ai fatti.
La posizione dell'agriturismo è ottimale, soprattutto per chi ama rifugiarsi nella tranquillità di una cittadella come Barolo (cittadella mica tanto visto che è patria del Re dei vini). 
Lo adoreranno gli amanti dei tramonti, del silenzio, del buon vino, del cibo di qualità e di ambienti informali e accoglienti.
La conduzione è famigliare, l'ingresso all'agriturismo è dei migliori grazie allo scoppiettare del camino acceso (ovviamente d'inverno). La cantinetta è molto ben tenuta e aperta a qualunque ora del giorno e della notte a chiunque volesse concedersi un bicchiere di vino, o una grappa, magari in compagnia di qualche libro di Cesare Pavese (ma di questo parlerò più avanti). Noi ci siamo fatte una bella camomilla. Lo so che dovremmo vergognarci, lo so..però la prima esperienza culinaria nelle campagne piemontesi ci ha "steso" a dir poco.
La colazione (che a onor del vero devo specificare, non è compresa nel pernottamento) è davvero ricca e genuina, con torte e marmellate fatte in casa, formaggi della zona, latte, caffè, spremute, brioches..insomma, una pacchia per iniziare bene la giornata in un ambiente in cui sappiamo bene che il cibo non mancherà :)
Le camere sono davvero spaziose e quasi tutte soppalcate. Arredate in stile rustico, ben si adattano all'ambiente tutt'intorno. Il costo di una matrimoniale si aggira sui 45 euro a persona per notte.













Per il reportage fotografico completo su Langhe e Roero clicca QUI
 Maggiori informazioni:
 

Agriturismo Cà San Ponzio
Via Rittane 7, Frazione Vergne
12060 Barolo (CN)
0173-560510
cell. 339 7834506



venerdì 16 marzo 2012

Benvenuto Dog Trip

Vi avevo anticipato su Twitter che oggi sarebbe stato un giorno particolare. Lo è!
Oggi, infatti, nasce Dog Trip, il progetto che Diquà&Dilà ha deciso di intraprendere in collaborazione con Noèlife.
La nostra passione per i viaggi, unita all'amore per gli animali ha permesso che il rapporto instaurato in precedenza fra questo blog e il sito, sfociasse in una vera e propria inziativa a favore del Turismo a 4zampe.
Complice, una furbissima bassottina di nome Maya, stufa di dover rinunciare alle Vacanze con la V maiuscola, che sarà la vera protagonista di questo viaggio.
In breve vi spiego in che cosa consiste questo progetto: Maya testerà per tutti i suoi "simili", le strutture che in Italia agevolano le vacanze con animali da affezione per riportarvi un fedele resoconto e gli itinerari studiati ad hoc per un viaggio di questo tipo.
Tutto questo per favorire una più corretta, veritiera e dettagliata informazione, per promuovere un' Italia a misura di cane.

I dettagli?
Scopriteli sul blog ufficiale di DogTrip e seguite gli aggiornamenti su Diquà&Dilà e Noèlife
Inoltre, sul blog, un piccolo omaggio ai nuovi sostenitori morali di Dog Trip!

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giovedì 15 marzo 2012

Ristorante Il Centro a Priocca con stella Michelin

Priocca è un piccolo paesino che conta poco più di 1000 abitanti, a una decina di chilometri di Alba, in Piemonte. Nella strada che porta alla Piazza principale dove sorge l'imponente chiesa di S. Stefano si trova il Ristorante Il Centro, un'ex osteria gestita dalla famiglia Cordero. Il locale è caldo e il personale, accogliente.

Ad attenderci, la ricca cantina fornita di parecchie varietà di baroli,barbareschi, nebbioli e altri prodotti di zona, ma anche vini toscani e francesi. 
L'aperitivo in cantina è piacevole e gustoso e il vino ci viene servito assieme a delle prelibatezze locali che stimolano, se possibile, ancora più l'appetito.
Una volta fatti accomodare in un'ampia sala illuminata, attendiamo in compagnia delle allegre battute del Signor Cordero, che grazie ai suoi racconti ci fa fare un balzo indietro nel tempo, l'arrivo delle portate, una migliore dell'altra.
Come antipasto viene servito del baccalà aromatizzato con trito di prezzemolo e pomodorini, adagiato su un letto di purea di patate fresche. Piatto molto saporito e da apprezzare per la semplicità degli ingredienti che creano un perfetto contrasto con la precisione della presentazione.

Per primo proviamo i tajarin al ragù di coniglio con una spolverata di parmigiano. La cosa che mi ha piacevolmente stupito, riguarda l'importanza che viene data ad un gesto semplice ma essenziale, ovvero: la grattugiata di parmigiano fresco direttamente dal cameriere che impugna formaggio e grattugia e imbianca i nostri piatti. Credo sia uno di quei gesti a testimonianza della qualità delle cose buone e genuine. Poi a me ricorda tanto quei mini vizi che danno le nonne, che grattugiano, grattugiano, fino a quando non si dice loro basta :)...almeno, la mia faceva così!
Tornando a noi, il piatto forte della serata, tanto annunciato e che ha soddisfatto i nostri palati è stato il fritto misto piemontese. Per me una scoperta, visto che era la prima volta che lo assaggiavo. Per chi, come me non lo conoscesse, posso solo dire che comprende molte portate (che noi abbiamo assaggiato in versione light) tra cui fritto di cervella, midollo, agnello, amaretto e semolino dolce, il tutto accompagnato da deliziose salsine speciali da abbinare. Ma la doratura non finisce qui: mele e pere in frittura come dolce.
Per non parlare della selezione dei vini che abbiamo potuto assaggiare tra i quali un Barbera d'Alba (Pasquero Hilberg) e un delizioso Roero (Dominico Negro - Vigna Prachiosso)

Pancia piena? 
Vi dico solo che alla fine sono arrivati dei vassoi con dei fantastici dolcetti che quasi nessuno ha avuto la forza di assaggiare.


















Mi sto maledicendo ancora oggi!

Maggiori info:


Ristorante Il Centro - Via Umberto I°, 5 Priocca D'Alba (CN)

Tel. & Fax +39.0173 616112






























mercoledì 14 marzo 2012

Ciak si gira - (Giorno 1) L'arrivo a Barolo e la prima cena a Priocca

Se dovessi utilizzare tre parole chiave per descrivere il week end che ho appena passato in Piemonte, nelle Langhe e nel Roero grazie al blog trip organizzato da Italy Different, utilizzerei proprio queste: terra, gusto e cultura.
Scontatissima vero? Fatevi un giro da quelle parti, poi vi attendo al varco per il responso. A volte la semplicità porta con sè più sorprese di quelle che in realtà ci si aspetta.
Vi ho lasciato nel precedente post con il nostro mini pullmino che sfreccia per le strade piemontesi. In tutta fretta lascia alle sue spalle, e noi con lui, il traffico di un venerdì a Torino per dirigersi sulle vie meno congestionate dei paesi adiacenti. Il paesaggio cambia incredibilmente colore e passa dal grigio città al verde campagna, con un numero esiguo di casette qua e là che solo a guardarle ti mettono tranquillità. Su di me, milanese d'hoc, hanno immediatamente effetto Lexotan (per chi non sapesse di cosa sto parlando: non preoccupatevi è normale, non siete di Milano, siete gente sana).
Con ritrovata calma interiore scatto qualche foto e solo allora mi accorgo che il cielo è diventato arancione.
Raggiungiamo l'Agriturismo Cà San Ponzio (recensito QUI) nel Comune di Barolo, patria del Re dei vini, dove ad attenderci ci sono i proprietari che cordiali e premurosi ci consegnano le chiavi per poterci sistemare nelle camere.
E' quì che abbiamo incontrato per la prima volta Elisa, la referente dell'Ente del Turismo Langhe e Roero, nonchè nostra personalissima e affidabilissima guida che ci accompagnerà, più come un'amica che come un' "addetta ai lavori" durante la nostra permanenza in loco.
Originaria del Roero, Elisa parla della sua terra e dei dintorni con passione. Ogni minimo dettaglio è parte delle sua storia, non di quella studiata a scuola, o sui libri di geografia. Questo è importante per renderci più semplice la comprensione di un territorio che per la sua bellezza non fa fatica ad essere amato ma che va compreso in tutte le sue mille sfaccettature.
In questo periodo i vigneti sono spogli e gli scheletri delle vigne con i loro filari rendono comunque unicamente suggestivo un paesaggio che con l'arrivo della primavera cambierà volto per poi cambiarlo ancora all'arrivo dell'estate e ancora, ancora, ancora con il passare dei giorni e delle stagioni. Ogni singola vigna produce una tipologia di vino diverso grazie al clima, alla posizione, all'esposizione solare e molto altro.
Il Roero si estende sulla sponda sinistra del Tanaro, fiume che divide rispettivamente i due territori, e si manifesta in tutta la sua naturale rigogliosità, creando un meraviglioso contrasto con l'aspetto più "pettinato" dei vigneti delle Langhe.
Tra un racconto e l'altro raggiungiamo senza accorgercene il centro di Priocca, piccolo paesino che conta poco più di 1000 abitanti, in provincia di Cuneo. Ad accoglierci calorosamente, la famiglia Cordero, proprietaria del Ristorante Il Centro ( recensito QUI) che ci proietta per la prima volta in una realtà che ci accompagnerà per tutto il week end: buon cibo, vino di qualità e calore umano.

A breve, il proseguimento del racconto...

lunedì 12 marzo 2012

Italy Different Langhe e Roero. Prime riflessioni a caldo

Premetto, come credo sia già chiaro a tutti visto i precedenti Post di presentazione (ma per scrupolo ve li allego come approfondimento a fine pagina), che Italy Different è l'iniziativa che mira a mettere in risalto un'Italia diversa da come solitamente viene descritta. Lontana dai soliti stereotipi e luoghi comuni, che punta sulle microeccellenze dei tanti preziosi territori che spesso sono sconosciuti ma che uno ad uno rappresentano un piccolo mondo dalle tante, strabilianti varietà.
Abbiamo cominciato alla grande in un venerdì pomeriggio di inizio marzo dando il via ad un'esperienza sensoriale unica, in Piemonte - Langhe e Roero.
Sapevo già per sentito dire, della bellezza di questi paesaggi e immaginavo che ne sarei rimasta folgorata. Quello che mi mancava era l'esperienza diretta.
Un territorio non è altro che vita che va vissuta, toccata con mano. Il miglior modo per affiancarsi il più possibile ad un luogo è addentrarsi curiosi nella sua cultura, interagire, anche se per poco, con la gente che quel territorio lo vive. Chiedere, provare, toccare, assaporare. L'ideale è lasciarsi trasportare dalle usanze e dimenticarsi per un interminabile istante di quello che siamo stati fino a quel momento.
Per iniziare voglio rendervi partecipi di una sensazione che ho provato a fine viaggio. Permettetemi di partire a ritroso per farvi capire come realmente mi sono sentita al termine di questa esperienza.
Una riflessione che prende forma dalla piacevole spossatezza che mi assale sul treno che mi allontana, chilometro dopo chilometro, dalle sinuose colline piemontesi per riportarmi nella mia frenetica città natale: Milano.
La calda luce del tramonto. Ai miei piedi i sacchetti con i depliant delle terre che ho appena "toccato" con mano, che ammiccano sapendo che non potrò fare a meno di sfogliarli per rivivere le piacevoli ore che ho passato. Riuscirò ad esprimere in poche righe, quel tanto che ci sarebbe da dire per darvi giusto un'idea di quello che è il territorio di Langhe e Roero?
La risposta è arrivata solo stamattina, camminando a passo falcato per raggiungere l'ufficio. Assolutamente fallirò nell'intento di farvi sentire come mi sono sentita io, semplicemente perchè  sarebbe impossibile. Questo è stato il mio viaggio, lungi da me avere la presunzione di dirvi quello che  vivrete visitando Langhe e Roero. Vorrei solo rendervi partecipe, se lo vorrete, della mia esperienza e consigliarvi di non perdervi tale bellezza.
Mi preoccupavo del fatto di non riuscire a scrivere a "comando", post su luoghi visitati all'interno di un Blog Trip. Non è così. L'enorme matassa di sensazioni accumulate in questi giorni si sta srotolando in un'esplosione di riflessioni sentite (che forse mi rendono fin troppo prolissa).
Vi racconterò in questi giorni, in maniera più dettagliata della bellezza dei luoghi, della bontà del cibo, dell'unicità del profumo dei suoi vini e della ricchezza del patrimonio letterario di Langhe e Roero.
Per ora vi lascio con l'immagine rappresentativa del nostro arrivo, quella che accompagna anche un pò di sana malinconia, scattata dal pullmino che sfreccia sulle strade che si immergono nell'unicità di un territorio, che ad ogni chilometro cambia volto.

Tramonto su Langhe e Roero

Stay Tuned!

Maggiori info su Italy Different:


Posson bastare?


giovedì 8 marzo 2012

Eart Hour. Tutti al buio per l'evento globale di WWF



31 marzo, ore 20.30 tutti a luci spente per un'ora. L'accendiamo?!
Perchè? 
Perchè è l'Ora della Terra. Eart Hour, grande evento di portata globale, il più grande organizzato dal WWF che ripropone l'edizione del 2012 dopo il successo dello scorso anno. Questi i dati del 2011: coinvolgimento di 2 miliardi di persone, 5.200 città, centinaia di imprese ed organizzazioni in oltre 135 nazioni.
L'onda dell'Ora della Terra è travolgente e soprattutto eco sostenibile. Una vera e propria mobilitazione collettiva nata nel 2007 contro il cambiamento climatico globale.
Il timido inzio avviene a Sidney, in Australia per poi assumere durante le edizioni successive proporzioni abominevoli. 
Il WWF lancia anche in italia la Eart Hour Challenge, la sfida internazionale che premia le buone pratiche avviate dalle città per dare una svolta sostenibile al proprio futuro. Partendo dalla decarbonizzazione, in tema di aria, acqua, energia, cibo e consumi, rifiuti, biodiversità, consumo di suolo, abitazioni e trasporti, e con un occhio di riguardo al coinvolgimento dei cittadini e alle politiche integrate, in cui le singole azioni sono coordinate da una visione organica e complessiva.
Per creare un virtuoso effetto a catena a tutti i livelli della società, il WWF sta consegnando a centinaia di Comuni, grandi e piccoli, uno speciale kit per la sostenibilità urbana con le 10 azioni per “REINVENTARE LE CITTA’”, dal risparmio energetico alla mobilità sostenibile, dalla gestione dei rifiuti alla tutela della biodiversità urbana, dalla riduzione del consumo di suolo alla produzione di cibo a chilometri zero; e le “URBAN SOLUTIONS” che nel mondo già funzionano, come a Friburgo (Germania), dove il 50% degli spostamenti avviene a piedi o in bicicletta, Rizhao (Cina) che sta guidando il passaggio verso l’energia solare attraverso l’installazione di pannelli solari su tutti i nuovi edifici o l’Avana (Cuba) che fornisce più del 40% del consumo cittadino di verdure attraverso agricoltura urbana.
Partecipare all’iniziativa è molto semplice: basta spegnere le luci per un’ora.
Segnatevelo in agenda: 31 marzo dalle 20.30 alle 21.30, possiamo fare a meno della luce!
Io lo faccio di sicuro e voi?

mercoledì 7 marzo 2012

Pagella agli "ape", gli happy hours milanesi

Milano, si sa, è la culla degli Happy Hours.
Spendi poco, mangi tanto e, a volte, bevi bene.
Non sempre però la quantità del cibo e proporzionale alla qualità, quindi per passare una bella serata e non pentirsene durante la nottata successiva, è bene scegliere accuratamente il locale.
Percependo la primavera che si avvicina, mi è venuta voglia di percorrere insieme a voi le zone calde della city, per godere momenti che conciliano il piacere di stare insieme mangiando e bevendo tra le più suggestive cornici milanesi.

Spritz - Navigli

Secondo la mia modesta opinione, lo Spritz rientra in quella stretta cerchia di localini che per determinate caratteristiche si aggiudica un bel pollice alzato.
Già il nome non dovrebbe farvi dubitare, ma vabbhè..questo è un altro discorso.
Partiamo dal fatto che si affaccia direttamente sul naviglio e che soprattutto in estate è un vero piacere accomodarsi sui divanetti esterni e mischiarsi con la movida milanese.
L’arredamento interno è ricercato quanto basta e moderno.
La vasta scelta di coktail permette di soddisfare tutti i gusti, semmai il problema è l’indecisione che deriva dalla possibilità di variare. Oltre ad andare sul sicuro: con lo Spritz appunto, potrete provarne molteplici varianti e se siete aperti al nuovo non resterete delusi.
Altro punto forte dello Spritz è il cibo. Quantità, qualità e varietà creano il mix perfetto per vivere al meglio l’esperienza dell’Happy Hour. La pasta non si ferma all’offerta più ovvia e alle classiche insalate di riso ma spazia da ravioli ai formaggi caldi, gnocchi, fusilli alle verdure. La pizza è sempre disponibile e tagliata a spicchi, proprio come in rosticceria, un lato del buffet è completamente dedicato a formaggi e affettati misti, le verdure vengono proposte in gran quantità. Solitamente, se vi rimane spazio, c’è il dolce ad attendervi (focaccia con la nutella, torte di vari tipi), o in alternativa la frutta.
L’unico dettaglio che potrebbe infastidirvi, ma neanche troppo visto che siamo in una zona molto frequentata, deriva dal fatto che il locale sia sempre pieno. Vi consiglio di prenotare.
Voto 9

Bhangra Bar - Arco della Pace

È un locale che verrà apprezzato soprattutto dagli amanti dei sapori orientali e dei cibi speziati. Il Bhangra è una specie di salotto che offre posti sia su divanetti che su sedie con tavolino. La parte interna è curata e in stile orientaleggiante, anche qui, durante la stagione estiva sarà possibile accomodarsi nell’area esterna con vista direttamente sull’Arco della Pace. Io ho provato anche a prendere il mio cocktail e a dirigermi direttamente sugli scalini frontali all’Arco e a godermi lo spettacolo, in compagnia di amici, chiacchierando fino a sera tarda.
Il buffet anche in questo caso è molto vario ma a causa dei sapori un po’ più forti, potrà risultare più pesantuccio. I cocktail sono fatti accuratamente, sono disponibili anche in versione “light” e ampio spazio è dato anche a spezie come cannella e zenzero.
Per chi preferisce, per così dire le “miscele forti”, consiglio l’Oriente rosso, di cui non vi svelo i componenti (li leggerete una volta accomodati). Unico appunto: non guidateci su!
Vot 8
Tasca – Porta Ticinese

Il Tasca è un ristorante/Tapas bar ai piedi di una delle zone a mio parere più belle di Milano. Di questo locale è giusto dire che essendo sempre ultra frequentato, sarà impossibile pensare di sedersi a meno che non ordiniate in anticipo un tavolo. Ottimo per gustare aperitivi spagnoleggianti e buon vino locale. Qui non si può parlare di vero e proprio happy hour perché i piatti sono più ricercati ma abbastanza economici.
L’ideale è andarci dopo il lavoro per gustare un buon bicchiere di vino e sbocconcellare qualcosa, per poi dirigersi in Colonne di San Lorenzo e proseguire la serata.
Voto 7 e 1/2
Pitbull – C.so Como

Il Pitbull Cafè è un locale modaiolo sistemato ai lati di una delle strade più conosciute e frequentate dalla Milano by night. Ottimi i cocktail. Il buffet non è ricchissimo ma ideale per accompagnare il primo drink senza appesantirsi nel caso in cui si voglia proseguire la serata in una delle vicine discoteche. Pitbull è spesso ritrovo di persone che spesso aprono le danze in questo contesto che offre musica incalzante fino a tarda serata.
Voto 7

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