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mercoledì 29 febbraio 2012

Vacanza da giovani marmotte: io amo il campeggio

E' un'abitudine che i miei genitori mi hanno inculcato fin da bambina e li ringrazio tutt'ora. Vivere la vita da campeggio per molti non è semplice. Lavarsi e fare i propri bisogni nei bagni pubblici viene considerato orripilante, dormire in tenda risulta troppo scomodo, rinunciare a tutti i comfort che l'albergo offre è pretendere troppo da una vacanza. Non sono quì a discutere le abitudini delle persone più esigenti, ma vorrei solo provare a spiegare cosa ci si perde, rinunciando ad un'esperienza del genere.
Sembra un luogo comune ma vi assicuro che è così: nell'intraprendere una vacanza di questo tipo, conta molto l'atteggiamento con cui si affrontano determinate situazioni. Ci vuole grinta!
Io sarò sempre sostenitrice della vita da campeggio perchè permette di vivere liberi e soprattutto insegna ad essere persone che non stanno con le mani in mano, a prepararsi velocemente, senza avere bisogno di ore e ore davanti allo specchio per uscire di casa.
Ovviamente c'è vacanza e vacanza. Penso solo che sia utile per sè stessi non rinunciare anche a questa tipologia.
Io sono stata abituata a campeggiare in roulotte, ma mi trovo bene anche in tenda. Per quanto riguarda quest'ultima, basta osservare alcune accortezze.
Pe iniziare, consiglio una tenda medio/piccola. Una via di mezzo che possa contenere valigie, ma che non sia gigantesca (ovviamente questo dipende dal numero di persone che vi "soggiornano"). Considerate il fatto che nei mesi estivi, soprattutto in agosto, anche trovare una piazzola in un campeggio, è un'impresa. Soprattutto nei buoni campeggi.
Vi consiglio anche di cercare le strutture che offrono tutti i servizi essenziali, con bagni decenti, prese per la corrente in abbondanza, illuminazioni frequenti, molti spazi nell'erba e poco soleggiati. Assicuratevi anche che il campeggio sia alla portata da un supermercato più conveniente e più fornito del supermarket che di solito vi è all'interno. 
tenda ad igloo
Io un'estate sono partita alla scoperta di Toscana e Puglia senza aver prenotato le strutture e facendo un minimo di selezione, sono riuscita a trovar posto solo per il fatto di avere scelto una tenda piccola e facile da montare/smontare. Per questo vi consiglio le pratiche igloo che a differenza delle canadesi sono anche molto leggere. Molto importante è che la tenda abbia il fondo rinforzato per impedire all'umidità di entrare (che vi assicuro, è parecchia in alcune notti). Portatevi il martello che è utile per piantare i picchetti in terreni poco morbidi.
Io ho provato anche a dormire sotto le stelle, quando il tempo lo permette, in aree apposite dei campeggi in cui la gente si raggruppa coi propri sacchi a pelo e con i materassini. Vi assicuro che questa è un'emozione non da poco. Perdervela sarebbe da pazzi.
Per la vita quotidiana è buona cosa portarsi dietro una tinozza che servirà per contenere i panni che andrete a lavare ai lavatoi e per le posate (a meno che non prendiate tutto di plastica). Portate dietro anche una corda da legare nello spazio fra due alberi per appendere i costumi e la biancheria ad asciugare, con qualche molletta per evitare che il vento faccia cadere tutto.
Consiglio bagagli piccoli con tutto l'essenziale a portata di mano. Ciabatte in gomma che si asciughino presto, scarpe da ginnastica, qualche felpa per la sera perchè considerate che lo sbalzo di temperatura, il più delle volte, si sente.
Un consiglio essenziale riguarda gli orari in cui farsi la doccia. Come è facile immaginare, gli orari di punta coincidono con la mattina e il pomeriggio/sera prima di cena, quando magari si torna dalla spiaggia (in caso di località di mare). Sarebbe meglio evitare tali orari per non incappare in acqua gelida e file chilometriche. In alternativa, cercate di prevedere di qualche minuto tale orario e cercate di essere sbrigativi. Non rivestitevi in doccia. Questo, oltre a causare le file, può provocare episodi spiacevoli in cui i vestiti cadono e si inzuppano di acqua sporca e stagnante...non è un bello spettacolo, vi assicuro! Bagnoschiuma, shampoo, asciugamano, spazzola e via.
Cosa importante: non affidatevi alle forniture di carta igienica del campeggio. Anche se le buone strutture faranno in modo che la carta non manchi mai, vi conviene tenervene sempre una vicino al cuscino! Siate consapevoli di dover iniziare ad usare le turche :)
Non preoccupatevi, col tempo diventerete dei veri maestri dell'accovacciamento. Se non potete fare a meno del water tradizionale, allora vi consiglio di portarvi della carta in abbondanza, o dei fogli di giornale per tappezzare la tazza.
Per dormire utilizzate sacchi a pelo e materassini gonfiabili. A volte si può utilizzare anche il materassino di gomma piuma, per capirci, quello utilizzato per fare ginnastica che si arrotola e si porta in giro facilmente. L'unica controindicazione a questo sottile tappetino è data dal fatto che se per sfortuna doveste finire proprio sopra ad un sasso, vi sentireste come la principessa sul pisello.
Anti zanzare a manetta neanche a dirlo e soprattutto una torcia che vi illuminerà d'immenso.

Per ultimo voglio affrontare l'argomento che più mi sta a cuore: quello del cibo. E non solo perchè amo mangiare, ma perchè questi istanti sono quelli che in assoluto amo di più trascorrere in campeggio.
Sono sempre stata abituata a partecipare a tavolate collettive che univano tutti i vicini di "tenda", in cui il cibo era un vero e proprio rituale di unione e amicizia. Le grigliate al tramonto sono fra i miei ricordi più belli. Si cercava legna sulla spiaggia, si accendeva il fuoco nelle aree apposite e a turno si faceva cuocere la carne. In occasioni come queste l'allegria la fa da padrone, il vino scorre a fiumi e le risate eccheggiano contrastando il canto dei grilli e delle cicale (ogni volta che sentouna cicala, mi rimanda con il pensiero al campeggio). Ci si gode il sole che cala e si accoglie la sera alzandosi dal tavolo con la pancia piena quando è ormai buio.
Amo il campeggio perchè non ho particolari restrizioni, perchè favorisce le nuove conoscenze e perchè permette di mantenere un contatto genuino con la natura.

Prossimamente, le fatiche del campeggio. Perchè non è tutto rose e fiori.

martedì 28 febbraio 2012

Sìore e Siori vi presento ITALY DIFFERENT

Oggi sprizzo di gioia perché per Diquà&Dilà è un giorno speciale.
Ma andiamo per passi, vi spiego prima di cosa stiamo parlando.
Italy Different - I Blogger raccontano un'altra Italia, è un progetto volto a valorizzare un Italia che molto spesso viene dimenticata, o addirittura rimane sconosciuta.
Questo naturalmente va a discapito del turismo italiano. Parlo di quella tipologia di turismo poco invadente, che mira a far conoscere i luoghi del nostro bel Paese, così come sono realmente, al di là degli stereotipi. 
Mischiandosi con la gente del luogo, scoprendo i sapori genuini e ammirando i colori di una terra rigogliosa. Sensazioni che fanno realmente vivere un territorio. Quelle che non ti dimentichi e che segneranno per sempre i tuoi ricordi.
Finalmente Italy Different sta per decollare - mancano solo 10 giorni -  e noi ne faremo parte assieme ad altri 6 blogger selezionati per questa iniziativa.
La prima tappa ci vedrà coinvolti in un’esperienza sensoriale a 360° in Langhe e Roero.
Un intero week end (9-11 marzo 2012) per vivere il territorio in compagnia della gente del posto. Paesaggio, cultura, tradizioni ed enogastronomia. Un viaggio e una narrazione di storie e vissuti di un tempo ma anche attuali.
Un programma dettagliato, che vi svelerò man mano, creato ad hoc per farci scoprire la ricchezza del territorio che andremo a visitare.

Qui sotto, gli altri blogger partecipanti a questa prima tappa di Italy Different:

Enzo di Inguaribile Viaggiatore (Blogger Coordinator)
Barbara di Brasilnaitalia
Caterina di Lonely Traveller
Chiara di Slow Travel
Valentina di Be Road

Per seguirci su Twitter, l'hashtag ufficiale dell’evento è #italydifferent 
Per maggiori info su Italy Different visitate il sito I viaggi delle Pleiadi
Per maggiori info sulle Langhe e Roero visitate il sito LangheRoero

lunedì 27 febbraio 2012

Dall'Africa agli USA. Dal campeggio al "Glamping"

Articolo concesso da: trovavacanzesicilia.it

È stato sufficiente un semplice ragionamento, quasi un'espressione matematica: in tempi di crisi, bisogna risparmiare. Senza però rinunciare ai viaggi!
Be', viaggiamo risparmiando allora. Senza neppure rinunciare alle comodità!
Prendo spunto dalla matematica che tanto mi è avversa per arrivare a parlare di una nuova tendenza che, neanche a dirlo, viene dagli USA: il “Glamping”.

Il glamping è un campeggio, però a 5 stelle.
La moda del campeggio in effetti si stava un po' spegnendo e non solo in Italia, mantenendo un certo appeal ancora soltanto in alcune regioni.
Per quanto riguarda i campeggi Sicilia, Sardegna e Abruzzo sono tra gli ultimi superstiti di un mercato ormai quasi di nicchia, grazie anche al proliferare di soluzioni alternative altrettanto eco-friendly ma, diciamoci la verità, decisamente più confortevoli per la maggior parte delle persone (anche se io amo molto la vita di campeggio e l'ho praticata per circa 20 anni).
Ecco allora nascere il Camping Eco-chic, per rinfrescare l'idea originale della vacanza in campeggio, rivisitata in chiave ultra moderna, e in fondo anche un po' snaturandola.
Basti pensare che l'idea originale parte dall'Africa e dalla Thailandia, basandosi su un totale contatto con la natura, con gli occhi incantati sul cielo stellato così terso come non siamo più abituati ad immaginarlo.
Passato sotto la macchina della moda americana del sensational and overwhelming, ecco venir fuori il glamping, ed ecco venir fuori strutture che poco o nulla hanno a che fare con i tradizionali campeggi.
Alcune di esse prevedono addirittura un centro benessere (in un campeggio??), cene a lume di candela in un ambiente raffinato e chic, persino il maggiordomo!
Oggi le location più gettonate per i pionieri del glamping si trovano comunque in veri e propri paradisi naturali: parliamo infatti delle Maldive, dell'Australia, della Tanzania, ma anche in Europa con Lanzarote e Cadice.

In Italia probabilmente bisognerà ancora aspettare un po' prima che qualcosa si muova in questa direzione, anche se nel frattempo si può sempre ingannare l'attesa “accontentandosi” delle tradizionali soluzioni.
In fondo, l'importante è viaggiare.

venerdì 24 febbraio 2012

Incontenibile Madrid. Carnevale e folklore

Immaginate di trovarvi catapultati improvvisamente in terra spagnola. Va bene ovunque, non crucciatevi. Sono disposta a giocarmi qualsiasi cosa affermando che ovunque voi vi troviate, riuscirete a cogliere l'occasione per fare fiesta.
Prendete Madrid, ad esempio, splendida capitale che strizza l'occhio al turismo artistico e culturale. Ma com'è -direte - che questi Madrileñi han sempre voglia di far festa?
Beh, sfido chiunque ad uscire dalla tirannia franchista senza la voglia di rivoluzionare le cose. In effetti a Madrid è andata proprio così. Il Carnevale madrileño, ad esempio, che nasce ai tempi del Medioevo, fu proibito proprio durante questa dura dittatura, con il risultato che si è poi ricominciato a festeggiarlo a partire dal 1976 e le celebrazioni sono andate crescendo in fastosità!
Questa festa, come le altre del resto in questa entusiasmante città, si tinge nei giorni dal 3 al 9 marzo e nel week end precedente il martedì grasso (5-6 marzo), dei mille colori dell'arcobaleno.
Per chi ha intenzione di farci un salto, consiglio di non perdersi le sfilate delle maschere con la rappresentazione della battaglia tra don Carnal e doña Quaresima e soprattutto, cosa alla quale non ho mai avuto l'occasione di assistere, il Baile de disfraces organizzato dal Circolo di Belle Arti madrileno, che si terrà la notte del sabato del 5 marzo  nel Salone del Ballo e la Sala de Columnas o la Pecera del Circolo di Belle Arti a Madrid. Durante la serata ci sarà anche la possibilità di partecipare alla gara di costumi.
 
Sepoltura della Sardina, Goya
Ovviamente, non c'è neanche da star qui più di tanto a dirlo, tutti i barettini delle famose calle della capitale saranno addobbati e riempiti a festa con gente dai costumi più disparati. Quindi per vivere il proprio carnevale non è obbligatorio partecipare ai festeggiamenti "ufficiali". Quello che mi piace della Spagna è che ti puoi girare mille localini e divertirti bevendo un pò qui e un pò lì, spendendo poco.
Un altro evento che mi ha sempre incuriosito tanto, è quello relativo alla fine del Carnevale che in questa città viene celebrato il mercoledì delle ceneri (9 marzo) con la "Sepoltura della Sardina", tradizionale cerimonia che letterarmente brucia i vizi e i divertimenti, lasciando spazio alla Quaresima. In realtà questa tradizione si trasforma in un'ulteriore occasione per festeggiare. Si tratta di processioni dove la gente si veste a lutto per mettere al rogo enormi sardine di cartapesta. Alla fine del rituale, si da il via a danze, musica e fuochi d'artificio.
Insomma, riassumendo tutto l'insieme di festeggiamenti che i madrileñi hanno in serbo per il Carnevale, mi è venuta ancora più voglia di cercare e sperare di trovare un buon volo economico per riuscire a farci una capatina.

Venite con me?


Approfondimenti:

mercoledì 22 febbraio 2012

Che stai dicendo?? Fare il Blogger è un lavoro? No No..ci mancherebbe..un secondo lavoro

E' da giorni che impazzano in rete il seguente quesito e similari. I blogger esistono? E i Travel Blogger
Fare il Blogger di viaggi può essere considerato un lavoro?
Mannaggia a tutte queste domande che mi si intasano in testa e che rimugina, rimugina, poi si trasformano in tanti pensieri che pretendono, insistentemente, di uscire tutti in una volta.
Io una risposta ben precisa non ce l'ho. Sono già stata catalogata come ingenua. In effetti un pò lo sono. 
Lo sono nella vita, perchè non pretendo di avere sempre l'uscita perfetta, quella degna di un commento a fine pagina. Quel commento, che proprio quì su questo blog, fatica ad arrivare.
Un'amica un giorno mi disse: "ma perchè ti affanni a scrivere recensioni su un piccolo e sconosciuto blog che nessuno legge? Non fai prima a mettere i tuoi consigli su Tripadvisor?"
La mia reazione fu di un improvviso silenzio. Un silenzio pregno di risposte.
Probabilmente la mia amica ha ragione. Se volessi essere veramente utile, se volessi dare dei consigli immediatamente fruibili ad un ampio ventaglio di utenti, potrei farlo su siti molto più popolari.
Allora cos'è questa voglia continua di riempire le pagine del mio blog, che se mi assento un giorno è come se fosse un tradimento? Cos'è questa dedizione che mi fa passare le pause pranzo seduta ad una scrivania? (mettici l'inverno che fa la sua parte..assieme alla schiscia)
La verissima verità è che questo blog è utile prima di tutto a me stessa. Quando leggo un mio post dopo un pò di tempo è sempre un'emozione. A volte rimango incredula a pensare a quanto sia cambiato il mio modo di scrivere. Inorridisco e vorrei cancellare tutto, ma non lo faccio.
Quando ero piccola scrivevo diari e poi man mano che crescevo ne strappavo le pagine perchè mi vergognavo delle stronzate che ci avevo scritto su.
Ora se vado a vedere sono piena di quadernini stracciati e ripenso a quanto sarebbe bello poter leggere ancora quelle parole stupide ma così leggere!
Non rifarò lo stesso errore.
A chi afferma che i blogger non esistono e che non si può fare di un blog il proprio lavoro rispondo che, NO è vero, probabilmente non si può.
Non si può fare di un blog il proprio lavoro. 
Tenere il blog per me è un secondo lavoro. C'è il primo, quello che ti porta via otto ore al giorno tutti i giorni, che a volte ti soddisfa a volte no. C'è sempre quel non so che a mancarti. Quello che ti permette di portare il pane a casa, la routine. Poi c'è il secondo lavoro, quello che ti occupa passione e pensieri, che ti fa pulsare le tempie la sera per la concentrazione che ci metti, ma che ti fa svegliare al mattino carico e pronto per scriverci ancora su.
E viaggiare, viaggiare, viaggiare...con il corpo, con la mente e con la "penna".
Finché avrò voglia di riempirlo, il mio blog esisterà. 
E se mi permetterà di intraprendere nuove esperienze ben venga...non sarò così ipocrita da dire che non mi interessano.

CANNOLI SICILIANI O FREGATURE ALL'ITALIANA?

A grande richiesta tornarno le lamentele che riguardano i famosi Coupon che noi tutti, o quasi ci ostiniamo a comprare online. Ne avevo precedentemente scritto QUI
Quì sotto una lettera di un'altra "Coupon Victim" che ha gentilmente fatto presente al rivenditore in questione, il disagio subito. La riporto fedelmente, per rendervi partecipi delle fregature a cui siamo sottoposti. (magari ci penso e da Travel blogger divento anti-coupon blogger!)

Buongiorno,
Vi scrivo per riportarvi la mia esperienza, sperando che possa esservi utile in futuro.
Tempo fa ho acquistato un coupon per 5 cannoli siciliani su Groupalia.
Sul coupon ho letto che era necessaria la prenotazione e così ho fatto.
Una volta arrivata al locale, all’ orario stabilito, sono stata accolta da un signore che mi ha detto - anche un po’ scocciato - che i cannoli erano finiti e che avrei dovuto prenotarli per il giorno successivo, poiché avevate avuto una vendita di cannoli superiore alle previsioni.
A quel punto sono rimasta sconcertata e mi sono chiesta a che cosa servisse la prenotazione…poi ho notato che sul banco c’erano proprio 5 cannoli e quando ho chiesto “e quelli cosa sono?” come per magia ho avuto il mio vassoio con 5 cannoli.

Dopo di me sono arrivate altre persone con lo stesso coupon, e credo saranno tornati a casa a mani vuote..
Arrivata a casa per curiosità ho pesato i 5 cannoli che sul coupon venivano presentati come “cannoli da 200 gr l’uno”…e ho scoperto che tutto il vassoio impacchettato pesava 456 gr

Spesso mi capita di acquistare dei coupon per cene e degustazioni in locali che mi incuriosiscono, nei quali poi torno per farli conoscere anche ad amici e parenti…per questo avevo colto questa offerta come occasione per conoscervi, ma ciò che mi è rimasto è stato solamente un senso di inaffidabilità e la poca professionalità, non ricordo nient’altro del locale.

Non credo avrò modo di tornare a trovarvi, ma per il futuro vi consiglio di utilizzare il metodo della vendita di “coupon” solo come occasione per ampliare la vostra clientela fissa e non come una “vendita di 2° classe”


A parte il fatto che, va bene la febbre da coupon, ma a me non sarebbe mai venuto in mente di acquistarne uno per dei cannoli siciliani, questo è tutto.
Se mi mandate altre esperienze, apro una sezione apposita e vediamo a che livello di assurdità arriviamo!
 

martedì 21 febbraio 2012

Low cost come il Couch surfing

 



Testo: Elisabetta Ferrari

Il couch surfing, che letteralmente si traduce in "saltare da un divano all'altro" è l'ultima tendenza per viaggiare "low cost", ospiti di chi mette a disposizione una stanza, solo il divano di casa o, in alternativa, il proprio giardino per piantare la tenda!
Molti viaggiatori non si accontentano di trascorrere le proprie vacanze chiusi all’interno di un villaggio turistico, ma sentono il bisogno di vivere intensamente i luoghi, di conoscere e parlare con la gente e questo è sicuramente un buon modo per sentirsi meno turisti e più globe-trotter.  
Come diventare un couch surfer? E’ molto semplice, basta entrare a far parte di una community virtuale, iscrivendosi a siti come couchsurfing.org, hospitalityclub.org, per citarne alcuni ma se fate una ricerca in internet, ne troverete diversi. 
Si crea un account, inserendo le varie informazioni su di sé e specificando se, oltre a cercare ospitalità, si è anche disposti a offrirne. Una volta completata la registrazione è sufficiente contattare tutti gli utenti  che vivono nella città che si vuole visitare per trovare un letto, un divano, un pezzo di giardino.
I couch surfer prediligono una vita sociale molto ricca e,  quando non viaggiano, amano comunque incontrarsi, conoscersi e condividere le proprie esperienze. Annualmente sono inoltre organizzati degli eventi ai quali aderiscono persone da tutto il mondo e l’ultimo si è svolto a Milano con 500 partecipanti!

E tu, sei un couch surfer oppure no?

I nostri amici di 100Days si! Leggi il loro articolo per saperne di più!
I giusti principi di Viaggiare Libera leggi l'articolo

lunedì 20 febbraio 2012

D&D Recensioni - La Locanda dell'Angelo - Roma

Come scritto nei giorni scorsi, sono appena rientrata da un soggiorno lampo a Roma che mi ha vista membro del Social Media Team del Travel Blogger Elevator 2012, evento di cui ho già ampiamente scritto nei post precedenti. Il mio blitz tour nella capitale, è durato 2 giorni appena.
Chi ha seguito le mie vicende sa che "avrei" dovuto pernottare 2 notti.
Ad onor del vero, nella mia vita i colpi di scena sono all’ordine del giorno, infatti per quest’occasione, ho avuto l’onore di essere ospite dell’aeroporto di Orio al Serio per la nottata del venerdì.
Ryanair, efficientissima come sempre, ha riservato specialmente per noi passeggeri del volo FR 9466, niente di meno che il posto pavimento (i posti su panchine erano già finiti da tempo).

Vedere per credere.












 

Ma torniamo a noi. Per la notte del sabato, ci siamo sistemati in una delle 4 stanze dell’umilissima Locanda dell’Angelo.
Sapete anche, perché lo dico apertamente (e i miei amici ne sono testimoni) e vi sfido a dimostrare il contrario, quanto io sia al verde.
Quindi anche in questo caso ho puntato a risparmiare. Un soggiorno alla Locanda dell’angelo, per due notti in camera matrimoniale, ci ha fatto spendere totalmente meno di 100 euro in due. Con colazione inclusa (ma qui dobbiamo aprire una parentesi ampia come una voragine, quindi ve ne parlo più avanti).
Pensavamo di trovare una bettola invece a quanto pare, avendo esaurito quasi del tutto la nostra dose di sfortuna, abbiamo trovato un ambiente pulito, nelle vicinanze della stazione Termini.
So che la posizione non è delle migliori, ma noi l’abbiamo scelta strategicamente, pensando al luogo dove si sarebbe tenuto l’evento (che era a cinque minuti dalla locanda). Inoltre i mezzi in questa zona sono frequenti e con qualche minuto a piedi si raggiunge facilmente anche la stazione degli autobus.
Ma passiamo alle magagne, che seppur inesistenti se paragonate al disguido di RyanAir, sono comunque da segnalare.
Il “custode” della locanda è straniero e non capisce moltissimo l’italiano, quindi non aspettatevi di ricevere molte informazioni sulla città, o anche per le più semplici precisazioni. C’è da dire che comunque nel suo “silenzio” è una persona gentilissima e onesta.
Le camere sono pulite e in ordine, con tutto il necessario fornito. Unica cosa, il bagno è provvisto di luce che si accende tramite sensore. Sensibilissimo a quanto pare, visto che durante la notte è stato un continuo accendi spegni di luminarie e di ventole che si azionavano. (con tanto di spavento incluso da parte mia).
La locanda è minuscola, situata al primo piano di uno stabile d’epoca con tanto di ascensore di altri tempi. Di quelle che quando sali, vedi scorrere tutti i piani. Le stanze sono quattro come ho già anticipato e seppur la colazione sia compresa, e il sito dica che è possibile riceverla addirittura in camera, al vostro arrivo il suddetto custode vi comunicherà - in qualche modo - che per farla dovrete scendere al bar situato proprio sotto l’ostello, consegnando un tagliandino.
Noi il sabato non ne abbiamo usufruito perché eravamo di fretta ma la domenica abbiamo scoperto con nostra grande delusione che il bar convenzionato era chiuso.
Come spiegazione ci è stato detto che probabilmente il proprietario del bar non era riuscito a raggiungere il locale a causa della neve.
Cheddireee...vi lascio con qualche foto della “Roma innevata”. 

Arrivo a Fiumicino

Le strade innevate di Roma
Fontana di Trevi


No comment!!!

Info utili:

La Locanda dell'Angelo
Via Castro Pretorio, 25
00100 Roma
Scala C - Int 3
1° piano

tel. 06 4957123
cell. 339 7206598
mail: info@lalocandadellangelo.it

domenica 19 febbraio 2012

Percorsi enogastronomici. Chateauneuf du Pape tra storia e territorio

foto by Wikipedia
Testo e foto: Gabriele Merlo*

Pochi vini al mondo possono vantare una storia secolare, lo Chateauneuf du Pape è uno di questi. La nascita di questo celebre vino francese è infatti strettamente connessa allo scisma ed alla cattività avignonese.
Nel 1305 Papa Clemente V decide di spostare la sede del papato da Roma alla città francese di Avignone a causa delle sommosse e delle dispute nobiliari che attanagliavano la città eterna. Come ben sappiamo alle persone che occupano posti di potere è sempre piaciuto bere vini di qualità, quindi il successore di Clemente V, Papa Giovanni XXII decise di costruire la residenza estiva di Chateauneuf du Pape ed impiantare i vigneti che oggi danno vita a questo famoso vino.
Oggi la AOC (DOC in francese) Chateauneuf du Pape si estende per oltre 3000 ettari nella zona francese del Rodano Meridionale. I  vini appartenenti a questa AOC possono essere ottenuti da un uvaggio di ben 13 vitigni differenti,  sia a bacca nera che bianca, e questo da modo ai vigneron di produrre il vino secondo la propria filosofia. 
Come ho già scritto in altri articoli, un vino non è solamente uva e tecniche di cantina, ma è l’espressione di un terroir, cosa contraddistingue dunque il territorio in cui viene prodotto lo Chateauneuf du Pape?
Chi di voi un giorno avrà la fortuna di poter visitare questa regione della Francia noterà il bellissimo castello costruito da Giovanni XXII circondato da distese di vigneti ad alberello che affondano le proprie radici in veri e propri sassi, le galets roulés; questi ciottoli hanno la capacità d’immagazzinare il calore diurno e restituirlo durante la notte. Il clima di giorno è assolato e arido e il forte vento Mistral provvede a rendere l’aria ancora più secca e impedisce la formazione di muffe sulle uve mature. La notte invece è fresca per la vicinanza del Massicio Centrale. Le viti sono dunque sottoposte ad un grande stress idrico e ad ampie escursioni termiche tra notte e giorno e  in queste condizioni  le uve danno vini di grande struttura e ricchi di profumi.
Tra i tredici vitigni ammessi dal disciplinare i più utilizzati sono: Grenache, vitigno mediterraneo conosciuto come Garnacha in Spagna e Cannonau in Italia, che dona al vino alcol, morbidezza e bassa acidità; Syrah, diffuso maggiormente nella Valle delle Rodano Settentrionale incrementa colore, corpo e tannino; Mourvedre e Cinsault invece offrono freschezza, tannini morbidi e note fruttate. Lo Chateuneuf du Pape bianco è ottenuto soprattutto dai vitigni Grenache Blanc, Clairette, Roussanne e Bourboulenc che, insieme, creano un vino molto morbido con una buona nota alcolica, ottima sapidità anche se un po’ carente in acidità.
Lo scorso venerdì 10 febbraio il bravissimo Sommelier Guido Invernizzi ha guidato me e un piccolo manipolo di fortunati alla scoperta di questo territorio e dei suoi vini durante un’ottima cena-degustazione.  Sono stati assaggiati cinque vini Chateauneuf du Pape, due bianchi e tre rossi, accompagnati da due portate: risotto a tartufo nero e rognoncini di vitello alla moda di Digione.
Tra tutti, i due prodotti che si abbinavano meglio coi piatti proposti e che mi hanno maggiormente colpito all’assaggio sono stati:

- Chateauneuf du Pape Blanc “Boisrenard” 2007 di Domaine de Beaurenard: di un brillante giallo dorato, al naso esprime note di frutta esotica matura, smaltate e di salmastro; in bocca invece la sapidità e la mineralità sono bilanciate da una grande morbidezza. Ottimo l’abbinamento col risotto al tartufo nero ma anche con preparazioni di pesce molto elaborate e saporite come ad esempio, per rimanere nel territorio, la Bouillabaisse.
- Chateauneuf du Pape Rouge “Cuvée Etienne Gonnet” 2005 di Domaine Font de Michelle: bellissima tonalità rosso granato, ampio di ciliegie sotto spirito, prugna essiccata, fiori secchi, pepe, olive nere e barbabietola. Il gusto è caratterizzato da un’estrema morbidezza accompagnata da una potente nota alcolica e struttura che ben bilanciavano la succulenza e l’aromaticità dei rognoncini. Un vino di grande opulenza in grado di esprimersi ancora meglio con arrosti tartufati e selvaggina in salmì.

Una serata decisamente interessante per la qualità dei vini degustati e per l’ottima cucina con cui sono stati accompagnati e che è terminata con l’assaggio del Muscat de Beaumes de Venise, il vino dolce dei Papi, ma di questa straordinaria chicca vi parlerò in futuro, magari dopo un tour nella Valle del Rodano, una terra ricca di storia, cultura e… grandi vini!

venerdì 17 febbraio 2012

VACCI PIANO COL COUPON..sfogo di una ex Coupon Addicted..pentita ma non troppo

Sarà mica che i tanto pubblicizzati coupon, quelli che ci intasano la posta ogni santo giorno..si proprio quelli che arrivano via mail così discreti e che il mio capo sgama sempre anche a 2 km di distanza dal mio monitor (D’OH) stiano passando di moda?
Lo sapevo che Striscia la notizia mi avrebbe anticipato, che si, dovevo scriverne tempo fa.
La chiaroveggenza non è il mio forte.
Ma chissenefrega dico io. E scriviamolo sto post che in fondo è spinto da un leggerissimo istinto rabbioso che cerco dannatamente di coprire con il mio sense of humor.
Il vero problema è che non possiamo fidarci di nessuno.
Tanto meno di GrouponGroupaliaOfferumLetsbonusecceteraeccetera.
Vaglielo a spiegare che quando entri in un ristorante, da un parrucchiere o in un hotel con quello stropicciatissimo pezzetto di foglio svolazzante e nemmeno un po’ elegante (che poi è il nostro coupon), tutti ti guardano come se avessi la rabbia e andassi isolato. In effetti ti isolano il più delle volte. Ci manca solo che ci raggruppino e ci attacchino un bel bollino giallo in fronte per riconoscerci meglio.
Quando usufruite di un coupon ricordatevi di vestirvi da pezzenti perché verrete considerati tali.
Dai, lo sappiamo benissimo che il trattamento che ci riserveranno almeno nel 50% dei casi (e sarò buona perché non sono neanche un genio della statistica) è molto diverso da quello riservato ad un cliente che paga a prezzo pieno.
Che cazzo le fanno a fare quindi ste cose? Non è forse anche per promuovere le loro attività, per riempirgli i locali, o per rinnovarne l’immagine?
Ecco appunto. Che immagine vuoi rinnovare se non sai gestire le prenotazioni, se non dai un servizio corretto ed equo al cliente che pur risparmiando ha pagato?!
Che poi siano problemi legati alle compagnie come Groupon e similari e che la colpa non sia del gestore dell’attività, a noi non deve interessare. Noi compriamo e dobbiamo usufruire.
Mi è capitato qualche giorno fa di aver contattato uno studio fotografico per prenotare un corso di fotografia che mi è stato regalato per Natale. Alla telefonata erano precedute alcune mie mail alle quali ho avuto zero risposte. Il tizio in questione - probabilmente non molto incentivato dal suo lavoro, dico io - mi ha risposto con uno scazzatissimo “se non le abbiamo ancora risposto attenda, lo faremo più avanti”. No scusi. E quando mi sarà dato saperlo? Per ora non mi è dato saperlo, come non mi è dato essere salutata, a quanto pare. Alla fine sono rimasta io, le mie domande irrisolte e il telefono che faceva tu tu tu tu.
Neanche un saluto. Vergognati.

Comunque devo dire che non è sempre così tragica. Il mio viaggio a Parigi di Capodanno, di cui vi ho raccontato qualche post fa, è stata un’ottima offerta che ho colto al volo pochi giorni prima proprio grazie ai famosissimi coupon (e ora faccio anche pubblicità a Let’s Bonus tiè) e che mi ha permesso di passare qualche giorno nella romantica Ville Lumière ad un prezzo stracciatissimo.
Infatti questo post è solo un’occasione provocatoria per fare un pensiero e per ribadire un ridondante ma giustissimo concetto: non è tutto oro quello che luccica. Vacci piano col coupon!
Nel frattempo io sto smaltendo pian piano la mia scorta di carta da coupon che ho accumulato in un periodo di shopping online compulsivo e quindi vi terrò aggiornati sulle mie vicissitudini.
Nel frattempo ve lo comunico: la febbre mi è passata....forse.

mercoledì 15 febbraio 2012

ROMA NEVE E SOLE

Un tour lampo. Credevo sotto il manto di una Roma innveata visto le premesse del sabato.
Invece questa città mi ha stupito ancora, con i raggi del suo sole caldo che vogliono caparbiamente vincere il gelo in una domenica mattina di metà febbraio.
Poche ore per girare la city e quindi, decido di farlo come avevo precedentemente annunciato quì, su di uno di quei famosi Pullman Rossi City Sightseeing.
Per chi passa per la Capitale e sfortunatamente come me non si può concedere il lusso di visitarla in lungo e in largo, l'ideale è affidarsi a qualcosa di organizzato.
Anche se al piano superiore del mezzo, sul tetto scoperto, il freddo raggiunge quasi le ossa, sono riuscita ad ammirare la bellezza imponente del Colosseo, ulteriormente arricchito da un cielo azzurrissimo, contornato solo da nuvolette spumose.
In Piazza di Spagna siamo scesi dalla famossisima gradinata per percorrere tutta Viale Condotti e arrivare in qualche modo davanti all'affollatissima Fontana di Trevi.
Un giro durato in totale circa 4 ore, pranzo compreso (per la recensione del ristorante leggi quì) che ci ha permesso di scorrere, un pò superficialmente lo ammetto, i posti più conosciuti di Roma, con la promessa strappata a fine tour, di tornare a breve per battere itnerari meno turistici e più suggestivi.

Una valida alternativa all'autobus, è il tour in vespa con un'ampia scelta di itinerari che si snodano per le vie più o meno centrali della città. Una bella idea per la quale mi sono già informata ma che sicuramente è da mettere in atto quando il clima lo permette.

Per maggiori info su tour in vespa: bicibaci.com


Vai all'album fotografico

D&D Recensioni - Spaghetteria l'Archetto - Roma

Siete ai piedi della fontana di Trevi e per via della sua bellezza sentite un'emozione che cresce sempre più, salendo fino alla bocca dello stomaco. Piano piano quella sensazione aumenta fino ad esplodere in un imbarazzantissimo brontolio. Schivate con destrezza il giapponese che vi stava affianco e che ora vi guarda timoroso e dirigetevi verso la Spaghetteria Pizzeria "L'Archetto".
Vi assicuro che non ci sarà che l'imbarazzo della scelta per placare la vostra fame.
Il primo piatto nazionale, gli spaghetti, sono la specialità di questo ristorante che ne propone più di cento ricette. I nomi dei piatti sono fantasiosi e divisi simpaticamente in categorie: i Sopravvissuti, i Cremosissimi, i Classici, i Nati sotto il segno dei pesci, i Peccati di gola e i Dopo Teatro.
Noi purtroppo eravamo di fretta e abbiamo optato per la Pizza alla Matriciana. Piatto che non ci ha deluso affatto, anzi, tornassi indietro farei il bis.
Il locale è accogliente e frequentato da gente del posto, dettaglio che ci ha subito fatto pensare che avevamo azzeccato un ristorante poco turistico.

ADATTO A CHI: anche davanti a 100 ricette diverse e golose non si fa prendere dall'indecisione

Ristorante L'Archetto
Via dell'Archetto, 26
Roma
Tel. 06.6789064
Orari: 12 - 15.00 / 18.00 - 23.00

martedì 14 febbraio 2012

Il Marocco a Milano

Cosa fate la sera di giovedì 16 febbraio?
Se la vostra risposta è niente, oppure non so, potreste optare per venire insieme a noi in Marocco.
No, non correte a fare il biglietto aereo, non vi serve. Arrivare è molto più semplice e vi spiego perché.
In occasione del fuori Bit, Milano si tinge dei toni più svariati del mondo. In particolare le vie suggestive di Brera, si trasformeranno in uno stupendo angolo di Marocco. Percorrendo le stradine del cuore della city, sarà possibile fare un tuffo fra le suggestioni popolari, fra danze e ritmi Gnaoua che rimandano ai vicoli rossi di Marrakech, alla medina ocra di Fès, all'oro del deserto che si getta nell'oceano atlantico.
In special modo, il palcoscenico marocchino riguarderà la boutique di moda Marina Nesta in via dell'Orso 12, che dalle 19 alle 22 sarà allestita con una mostra fotografica degli scatti più suggestivi realizzati da Davide Squeo durante il suo ultimo viaggio in Marocco.

La Storia di Gnaoua
...è una storia di schiavi deportati dai paesi dell’Africa occidentale sub sahariana che ormai da 600 anni risiedono in Marocco senza mai aver abbandonato la loro spiritualità ancestrale che, tra influssi dell’esoterismo islamico e dei riti dell’Africa nera, si è espressa al meglio nel culto della musica. Le melodie gnaoua sono quindi riti iniziatici, momenti terapeutici di una liturgia che riproduce la genesi dell’universo attraverso la rievocazione di sette divinità originarie. I ritmi sincopati dalle radici africane - che sono stati creati per indurre lo stato di trance - sono oggi i protagonisti di uno dei più importanti festival del Marocco, il “Festival Gnawa et Musiques du Monde” che ogni anno attira ad Essaouira a fine giugno visitatori da tutto il mondo.

lunedì 13 febbraio 2012

Mumbai. La città che non dorme. II°parte

Testo e Foto: Elisabetta Ferrari


Leggi la prima parte del racconto

Un'altra meraviglia, assolutamente caratteristica e da non perdere è la visita al  Mahalaxmi Dhobi Ghat, la nota lavanderia pubblica a cielo aperto con oltre 1000 vasche in pietra. Sono rimasta notevolmente colpita nel vedere centinaia di persone raccolte in questo luogo per lavare migliaia di abiti, lenzuola e persino la biancheria di alberghi e ristoranti.
Nella zona del porto è impossibile non restare incantati alla vista del meraviglioso Taj Mahal Hotel, l’albergo più lussuoso di tutta l’India che ha ospitato diversi personaggi illustri. Sembra un maestoso palazzo reale ed è un vero capolavoro!
A poche centinaia di metri si trova la Porta dell’India, il più famoso monumento per importanza e significato storico. Simbolo della città e dell’indipendenza si tratta di un arco trionfale costruito agli inizi del Novecento dagli inglesi in onore del re e della regina. Monsoni permettendo, da questo punto è possibile compiere un giro del porto in barca.
Dal porto partono anche i battelli per raggiungere Elephanta Island, così ne approfitto per organizzare la nostra escursione. L’isola, chiamata così dai portoghesi dopo aver trovato sulla spiaggia una statua a forma di elefante,  si presenta ricca di vegetazione. 
All’interno scopriamo un vero e proprio labirinto archeologico, ricco di templi rupestri scavati nella roccia. Il punto di maggiore interesse è il tempio di Shiva che viene rappresentato con tre teste che simboleggiano le sue caratteristiche: distruttore, conservatore e creatore dell’universo. In questo paradiso, a solo un’ora di distanza da Mumbai, prevalgono pace e silenzio. 
Torniamo alla confusione della città per esplorare Mohammed Ali Road, importate arteria di Mumbai intorno alla quale si sviluppa il quartiere mussulmano. Si tratta, indubbiamente, di una delle vie più movimentate, dove sono presenti la maggior parte dei venditori ambulanti che vendono ogni tipo di chincaglieria. Qui sono presenti anche i numerosi “baracchini” che cucinano e vendono diverse specialità locali come il vanda pav. Lo abbiamo assaggiato ed è gustosissimo. In pratica si potrebbe definire un “indian burger” riempito con crocchette di patate aromatizzate insieme a red e green Chutney. Per assaggiare alcune delle specialità cucinate dai venditori ambulanti, è  necessario mettersi pazientemente in fila poiché sono sempre presi d’assalto da tutti, a qualsiasi ora del giorno e della notte.
In questi  pochi giorni trascorsi a Mumbai ho potuto appurare che, il principale divertimento della popolazione, è trascorrere del tempo nelle immense spiagge. Chowpatty Beach, la spiaggia più famosa di Mumbai, durante il giorno è affollatissima di giovani coppie, amici e bambini ed è divertente trascorrere qualche ora in questo luogo  perché si possono incontrare e conoscere moltissime persone. 
Per concludere vorrei inoltre aggiungere che Mumbai è una città molto sicura. A seguito degli attentati di qualche tempo fa, la polizia è ovunque e tutti si comportano molto bene. Non abbiate nessun timore nel girare da soli, sicuramente c’è un sacco di confusione, ma è normale, è l’India!!

Info utili:


Documenti
Per entrare nel Paese i cittadini italiani devono essere in possesso di un Passaporto con almeno 6 mesi di validità e di un visto rilasciato dall’Ambasciata o Consolato.

Lingua
La lingua ufficiale è l’Hindi. L’inglese è la lingua comunemente usata da tutti.

Clima
L’India è caratterizzata da tre diverse stagioni: la stagione secca (febbraio-maggio), la stagione umida, caratterizzata da frequenti monsoni (maggio-ottobre) e la stagione temperata (ottobre-febbraio).

Fuso oraio
La differenza è di +3 ore e mezzo se in Italia è in vigore l’ora legale, di +4 ore e mezza quando da noi è in vigore l’ora solare.

Moneta
La moneta locale è la rupia.  Non è permesso importare valuta indiana nel Paese, né portarla con voi alla partenza. La rupia è facile da cambiare, quindi non esiste praticamente un mercato nero, anche se si è costantemente perseguitati da persone che offrono cambi di denaro. Nelle città è possibile cambiare la maggior parte delle valute straniere più importanti e dei travellers' cheque, ma avrete maggiori possibilità e vi risparmierete problemi portando con voi dollari statunitensi o sterline inglesi e travellers' cheque della Thomas Cook o dell'American Express. 

Informazioni sanitarie
Non sono richieste vaccinazioni obbligatorie. Per alcune regioni ed in alcuni periodi dell’anno sono consigliate le profilassi antitifica e antimalarica.

Dove mangiare
Mumbai offre la miglior scelta di ristoranti di tutta l'India. Visitando i ristoranti della città, potete ricostruire la storia della metropoli e farvi un giro gastronomico del subcontinente.
I piatti, così come gli abitanti della città, provengono da ogni zona dell'India.

Shopping
Mumbai è il più grande mercato dell'India. Alcune persone la considerano prima di tutto un gigantesco bazar e solo secondariamente una città con una ben definita coscienza civica. È il porto più grande del Paese e il mercato più ricco, in termini di consumatori. I prodotti migliori sono i tessuti, i vestiti alla moda, le scarpe, i gioielli e le opere d'arte.

TRAVEL BLOGGER ELEVATOR 2012: IO C’ERO.

Ho rischiato e parecchio.
Dopotutto ve l’avevo accennato, sarebbe stato un vero e proprio Reality.
Solo adesso, dopo parecchie ore dal tanto atteso evento posso dirlo: Diquà&Dilà c’era.
E allora partiamo con un personale resoconto che per comodità ho deciso di dividere in più capitoli, come testimonianza a più sfaccettature di questo affaccendato week end in quel di Roma

Mi fai incazzare Ryanair
Io viaggio low cost perché sono squattrinata, lo ammetto. Questa è la prima motivazione che mi porta a spulciare il web in cerca delle occasioni più economiche per pianificare le mie fughe (che è divertentissimo). Secondo, almeno per i viaggi a corto e medio raggio, non me ne può fregare di meno di volare con tutti i comfort, serviti e riveriti. Sarà anche colpa della mia filosofia da viaggiatrice zaino in spalla e via, ma tutte quelle attenzioni mi mettono pure un po’ a disagio.
Però. C’è sempre un però. Un conto è viaggiare low cost, un altro è partire alle 23 del venerdì sera per Roma e scoprire proprio sorvolando sulla capitale, quando il sogno è quasi tangibile e soprattutto quando già mi vedevo riposare sotto le coperte, che né FiumicinoCiampino danno il permesso per atterrare e quindi, rullo di tamburi, saremo dirottati sul primo aeroporto disponibile: in altre parole, avanti e’ndrè Bergamo-Roma/ Roma-Bergamo.

Non potete immaginare l’incubo di vederci ancora in quel di Orio al Serio.
Quello che però fa più imbestialire è proprio il fatto che nessuno dei nostri simpatici amici di Ryanair si sia preoccupato di fornirci un minimo di assistenza, di offrirci un annacquato the caldo, oppure istituire una semplice postazione dove un’hostess  potesse darci le informazioni basilari. In fondo, la maggior parte di noi ha perso una notte pagata in albergo e soprattutto ha subito un disagio per il fatto di essersi dovuto sistemare alla bene e meglio per terra tra i tanti, ad aspettare le interminabili 5 ore che ci separavano dal prossimo volo (ovviamente con la possibilità che venisse cancellato causa peggioramento meteorologico).
Incredibilmente sono arrivate le 6 di mattina, non sto qui ad annoiarvi raccontandovi come ma immaginatevi le peggio cose, l’aereo è partito e anche atterrato. Non ci credevamo più.
Sotto i nostri occhi una Roma imbiancata, a mio parere neanche tanto (tant’è che la neve si è sciolta del tutto il giorno dopo).
 Dopo ben un’ora di meritato “riposo” durante la ormai familiare tratta Bergamo-Roma, via verso l’albergo per una doccia e pronti a dirigerci verso il TBE12.
Stanchi si, ma in fondo…siamo venuti per questo.


Travel Passion?...Travel Blogger

Ho imparato che dietro ai pixel si nascondono le più belle persone.
Far parte del Social Media Team del Travel Blogger Elevator mi ha permesso, oltre a darmi l’input per rimanere sveglia dopo una notte insonne, di scoprire un mondo che fino ad allora avevo sempre apprezzato online. Travel Blogger Elevator ti mette a confronto diretto con le persone e ti “costringe” ad andare al di là dell’opinione che ti fai seguendo un blog. Ad ogni logo, ogni immagine impari ad associare un volto, delle idee, le peculiarità di ogni persona. E' bello sentire voci tremanti di chi ha avuto il coraggio di esporsi per la prima volta e dire la sua. 

Il primo viaggio che il TBE ci ha fatto compiere è quello alla scoperta delle più svariate personalità. Perché in fondo è quello che ognuno di noi ama fare viaggiando, scoprire oltre ai luoghi le persone, e solo in un secondo tempo riproporli tramite parole, racconti, pixel, ad altre persone che come noi vogliono solo re imparare a sognare.

Se è vero che i Travel blogger non esistono, noi come persone che amano viaggiare e riproporre sensazioni, esistiamo eccome. Ne sa qualcosa chi, nell’organizzare questo evento ci ha messo il cuore. Non voglio più di tanto entrare nel merito della questione riguardante la scomparsa imminente dei Travel Blogger, dopotutto questa dichiarazione ha la stessa valenza della profezia Maya :)…(nel caso in cui questa si avverasse non saremmo, quindi, i soli a scomparire..). 
Più che altro perderei qualche riga per pormi una domanda abbastanza curiosa: ammesso e concesso che i blog vadano col tempo a morire, lasciando spazio all’esperienza dell’utente diretto, a noi non resterebbe che continuare a viaggiare (oh, che magra consolazione!). Quale sarebbe, invece, il triste destino dei furbetti che per esprimere il loro punto di vista (o svista che dir si voglia) con scaltrezza si intrufolano in eventi che non esistono, organizzati da blogger che non esistono?
Forse la risposta non esiste.

Sorvolando, non mi rimane che augurarmi, come è trapelato dalle dichiarazioni in chiusura d’evento, che la seconda edizione del TBE venga presto organizzata. Sono sicura che questa occasione d’incontro possa divenire grande e ancor più ricca di contenuti.
Mi sono accorta, tweetando a più non posso, con le dita fumanti e il cervello che produceva hashtag e collegamenti fra social, che la sala del Best Western Hotel Royal Santina esplodeva di idee. Alla faccia dei giovani bamboccioni!
Spero in questi giorni, di riuscire a soffermarmi con più calma sulle varie presentazioni che credo verranno messe online dai vari blogger.
Ancora un grazie speciale agli organizzatori del primo splendido Travel Blogger Elevator Michele Aggiato, Alessio Carciofi e Federica Piersimoni. Un abbraccio grande ai miei compagni del Social Media Team Nicola, Cristiano, Costanza e Daniela: senza di  voi non sarebbe stato lo stesso.

TBE: Rifacciamolo subito.

A breve il mio reportage fotografico e prossimamente il racconto di Rome Blitz Tour


Ah...mi ero dimenticata,  sono molto grata a:

- Michele Aggiato che mi ha tenuta in considerazione con il suo Post :) Una doccia e si inizia 
- Thelma che mi ha inserito quì Travel Blogger Elevator
- e perché no..anche le critiche costruttive di Drink Pop
- Michele Aggiato con il suo post Grazie



venerdì 10 febbraio 2012

Reality travel blogger elevator..in arrivo

Ma l’avete capito che in questi giorni seguirete il Travel Blogger Elevator assieme a noi??
Lo so, lo so che è Sold out da tanto tempo. Ma come vi ho già spiegato, c’è un modo molto semplice per rimanere in collegamento diretto con noi.
E non parlo del solito occhio puntato 24 ore su 24 che riprende ogni istante dell’evento (anche se sono sicura che sarebbe divertente). No no..molto meglio.
Scommettiamo che in questi giorni ne verrà fuori un vero e proprio reality? Il TBE Reality.

Come è possibile?
Come già ampiamente detto (ma per i ritardatari che verranno comunque puniti, ecco quì) TBE12 si avvarrà di ben 5 blogger (tra i quali la sottoscritta) che formando un Social Media Team, riporteranno ogni istante memorabile dell’evento.
Sicuramente gli occhi – o forse meglio dire i dispositivi – saranno tutti puntati sulla giornata di sabato, però in aggiunta (e non dite che è poco), potranno essere seguite tutte le “avventure” dei blogger che fin da ora sono in viaggio verso la capitale.
E’ noto a tutti, infatti, come l’Italia sia in queste ore nella morsa del gelo e come soprattutto le zone di Roma e dintorni siano a rischio neve.
Bene: noi stiamo entrando nel bel mezzo della bufera.
Per seguirci non dovete far altro che accedere a Twitter, Foursquare, Facebook, Instagram e chi più ne ha più ne metta (come farlo dovreste già saperlo)
Io prenderò un volo diretto per Roma stasera alle 22.00. Si, esatto ho detto 22 e spero proprio che non ci siano problemi. In tal caso c’è qualcuno che ha un gatto delle nevi da prestarmi?
Seguite le mie avventure sul tweetboard che eccezionalmente apparirà a lato dell’home page e ovviamente la twitter chat ufficiale del Travel Blogger Elevator

HASHTAG UFFICIALE: #TBE12

Stay Tuned..
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