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giovedì 9 febbraio 2012

Mumbai. La città che non dorme - I°parte

TESTO E FOTO: Elisabetta Ferrari

Sono sempre stata particolarmente attratta dall’India così, come prima tappa del mio viaggio alla scoperta di questo straordinario  paese, ho scelto la sua più grande metropoli: Mumbai.
Ho trascorso quattro giorni molto intensi ed è stata un’esperienza davvero unica. 
La città, con oltre 13 milioni di abitanti, è un mix di colori, profumi, edifici diroccati, palazzi in stile coloniale, ricca di contrasti e ne sono rimasta subito affascinata. 
E’ indiscutibilmente una città molto accogliente e tollerante, dove tutti sono i benvenuti anche se di etnia e religione diverse.  Le persone sono molto solidali e sempre disponibili ad aiutare chi ne ha bisogno, un elemento distintivo che caratterizza questo paese. 
Durante le giornate di lavoro si può notare come tutti corrano da un punto all’altro della città in modo molto frenetico ma, se chiedi un’informazione, un aiuto, questi non esitano certo ad interrompere la loro corsa per dare una mano.
La città è un alternarsi di quartieri moderni, dove spiccano enormi grattacieli, a zone poverissime chiamate “slum”, in altre parole le baraccopoli che sorgono ovunque, addirittura lungo le piste dell’aeroporto.
Esplorando i diversi quartieri si possono ammirare lunghe passeggiate che costeggiano il mare che ricordano molto alcune località della Costa Azzurra; gli edifici presenti nella zona dell’università, tutti in mattoni rossi,  ricordano molto l’Inghilterra, così come i numerosissimi campi da cricket che spuntano tra un grattacielo e l’altro. 
E’ una città certamente ricca di contrasti e, girando per i suoi quartieri, spesso ci si può  imbattere in qualche set cinematografico.  Mumbai è diventato il centro della cinematografia indiana e, per produzione, non sfigura nemmeno di fronte ad Hollywood. Proprio per questo motivo, il grande sistema di creazione audiovisiva,  è conosciuto anche con il nome di Bolliwood.
Mumbai è spesso definita “la città che non dorme mai” ed è verissimo. Lo dimostra anche il fatto che, i mezzi di trasporto, si fermano solo un’ora, dalle 3 alle 4 di notte, poi riprendono la loro corsa e tutto il movimento ricomincia.  
Da visitare, assolutamente, la Stazione ferroviaria di Chhatrapati Shivaji, conosciuta anche con il nome di Victoria terminus. E’ una delle più splendide stazioni di tutta l’Asia: un’immensa struttura coloniale in stile gotico veneziano, risalente al 1888, dichiarata dall’UNESCO sito Patrimonio dell’Umanità. Naturalmente si tratta del più importante snodo ferroviario di tutta l’India che collega Mumbai con numerose località ed è sempre affollatissima. Pare, infatti, che vi passino oltre due milioni di persone al giorno!
Nonostante sia una metropoli sicuramente confusionaria e rumorosa, ho comunque potuto godere di alcuni momenti di silenzio e tranquillità durante le visite ad alcuni  templi e moschee.
Haji Ali è sicuramente la moschea che più mi ha affascinato. Il percorso per arrivarci è molto emozionante poiché occorre attraversare un lungo camminamento asfaltato, che corre lungo il mare, come un ponte che fluttua sull’acqua. Si racconta che chiunque entri nella moschea e trasformi il proprio sogno in una preghiera, dopo poco tempo questo si realizzerà. Nella moschea è conservata la tomba del santo Haji Ali, morto durante un pellegrinaggio alla Mecca e, la sua bara, galleggiando nell’oceano, pare si sia fermata proprio a Mumbai nel punto esatto dove ora sorge il santuario. Durante l’alta marea, il ponte che conduce al tempio, è sommerso, tanto da non poterci arrivare ma, stranamente, il tempio non è mai raggiunto dall’acqua!   Nelle vicinanze merita una visita il Mahalaxmi Temple, tempio hindu dedicato a Mahalaxmi, dea della ricchezza. Nonostante il caldo e l’umidità di questi giorni, il tempio è affollatissimo di fedeli  che camminano con in mano cesti ricchi di cibo, fiori, incensi e soldi da offrire alla dea.  Proseguendo lungo la scalinata, situata dietro al tempio, si giunge in riva al mare, da questo punto la vista è splendida e si può ascoltare solo il rumore delle onde del mare!

Leggi la seconda parte del racconto

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