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venerdì 28 ottobre 2011

Liguria, Cinque Terre: “Ricordare il passato, per costruire un futuro


Visitare al più presto le Cinque Terre”, me lo sono ripromesso ultimamente perché, mi ripetevo, “non è possibile volere girare il mondo alla scoperta di bellezze lontane, quando hai il paradiso dietro l’angolo”.

Sento di aver perso la possibilità di godere di un simile spettacolo, ora più che mai, quando la natura si è abbattuta accanendosi con tutta la sua forza bruta su questo entusiasmante scorcio che nel 1997 è stato inserito fra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Mi risulta difficile descrivere le bellezze delle Cinque perle della riviera Spezzina senza averle mai viste, impossibile catturare le emozioni che provoca la vista delle stesse e trasmetterle per far rivivere ogni più piccolo particolare che assieme agli altri si fonde fino ad esaltare le peculiarità che rendono unica questa zona d’Italia.

Le immagini che circolano oggi sul web dopo il disastro che ha colpito e distrutto ciò che la natura assieme all’uomo aveva creato, sono forti. In poche ore è sceso il 50% di acqua piovana che normalmente cade in un anno.
La sola vista del deserto di macerie e di fango che ha cancellato vite, paesi, opere d’arte e ricordi di una vita ci colpisce e ci lascia inermi.

Per ripartire da zero è necessaria la forza che solo chi ha sepolto il cuore in quell’ammasso di fango può trovare, nonostante lo sconforto sia troppo.
A noi “spettatori” invece è data la possibilità di aiutare con ogni mezzo la popolazione colpita dal recente disastro.
Diquà&Dilà vuole iniziare a dare un contributo cercando di unire, per quanto sia possibile, gli italiani per renderli partecipi di un gesto di solidarietà verso un gioiello che è un po’ di tutti noi.

Invito, quindi, chi ha potuto godere della bellezza delle Cinque Terre, di avvalersi di un potente "passaparola" come Facebook e per una volta di utilizzarlo nella maniera giusta postando una propria foto scattata in quell’occasione, a dimostrazione della preziosità di un territorio che va recuperato al più presto per dare la possibilità agli abitanti di sentirsi di nuovo a casa.


COME DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO CON Diquà&Dilà:

-       posta su facebook una tua foto scattata alle Cinque Terre
-       tagga “LaSte” o “Diquà&Dilà” all’interno della foto
-       in alternativa manda la tua foto a diquaetdila@yahoo.com

Insieme creeremo l’albumRicordare il passato per costruire il futuro delle Cinque Terre"


Partecipate, in fondo vi costa solo un click!

mercoledì 26 ottobre 2011

D&D Consigli - Ostello S. Frediano (LU)

 Il cortile dell'Ostello San Frediano a lucca

Situato nel centro storico di lucca, fra le mura medievali che racchiudono saggiamente la storia di questa piccola ma compatta città, l'Ostello San Frediano è una sistemazione perfetta per chi ama le comodità ma non pretende di soggiornare in un hotel 5 stelle.
Il gentile personale, vi accoglie con la tipica allegra parlata toscana e fra una battuta e l'altra sbriga le faccende burocratiche, consegnandovi presto le chiavi per la vostra camera.
Se sarete fortunati come lo siamo stati noi (e per ben due volte, quindi non credo si tratti del caso), richiedendo una doppia, verrete ospitati in un delizioso appartamentino soppalcato con letto matrimoniale e ampia finestra che si affaccia direttamente sulle verdi mura della città.

 vista dalla camera dell'ostello

In camera, in realtà, i posti letto sono 4 (due singoli al piano di sotto, con tv e un matrimoniale). Il bagno è situato al piano di sopra, vengono forniti asciugamani puliti e coperte nel caso in cui facesse freddo. al contrario, è necessario portarsi docciaschiuma da casa, visto che i locali sono sprovvisti delle tradizionali boccettine da hotel.
L'ostello è molto spazioso e tutto quello che vedrete, dai muri che sono altissimi, alle porte, agli specchi, vi sembrerà enorme.
Nel complesso i locali sono ben tenuti e il soggiorno è consigliato a chi deve visitare Lucca nel week end e non vuole spendere molto. I prezzi per una notte in camera doppia si aggirano sui 60 euro (per due persone), unica nota dolente: non è compresa la colazione.





martedì 25 ottobre 2011

Eventi a Milano – Capodanno Celtico a Castello Sforzesco


28-29-30 ottobre: tre giornate dedicate interamente a feste, danze popolari, musica folk, clan e gruppi di rievocazione che vedranno il cuore di Milano trasformarsi per ricordare le origini celtiche della città.
La 12^ edizione di questo interessante evento, realizzato dall’Associazione Culturale Capodanno Celtico Onlus, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Milano, avrà sede tra le vie del centro, a fare da sfondo le suggestive e imponenti mura del Castello Sforzesco con lo scopo di rievocare le tradizioni più antiche della cultura milanese.

PROGRAMMA

-      Venerdì 28 ottobre, alle ore 18.00 nella zona compresa fra castello e Parco Sempione vi saranno accampamenti celtici, laboratori di artigianato e stage di danza.
-      Sabato 29 e domenica 30 ottobre, grande sfilata che partirà alle ore 14.00 dal Castello fino in  Piazza duomo. La conclusione sarà degna di una vera battaglia fra clan provenienti da tutta Europa.

Musica, stage, concerti di gruppi folk nazionali e internazionali, sono solo alcuni degli appuntamenti che animeranno questo ritrovo.

Curiosa la celebrazione della festa delle “tre notti di samonios”, unica attestata dal calendario di Colignye corrispondente alle “tre notti di samain” che segnavano l’inizio del primo mese dell’anno del calendario irlandese e insieme la fine e l’inizio dell’anno celtico, momento in cui si apriva la comunicazione fra il mondo sotterraneo dei morti e quello dei vivi. Il suo ricordo è conservato nel nostro calendario  nella festa di Ognissanti.

Per maggiori informazioni sull’ evento Capodanno Celtico, clicca QUI
Per scaricare il programma dell'evento clicca QUI

lunedì 24 ottobre 2011

Irlanda: ad Halloween la paura va di "moda"


Quest'anno sarà un ponte perfetto che partirà da sabato 29 ottobre fino a mercoledì 2 novembre interamente dedicato al relax, o in alternativa.."da brivido".
Halloween, una festa popolare di origine pre-cristiana, si celebra da sempre la sera del 31 ottobre, vigilia della festa di Ognissanti, soprattutto in Irlanda, uno dei paesi in cui ebbe origine.

E' Trip Advisor a informare gli amanti del brivido dell'insolito primato che vanta il Cabra Castel, County Cavan: uno fra i più paurosi alberghi al mondo. A detta di molti, infestato dai fantasmi e con all'interno un vero e proprio "albero degli impiccati", il Cabra dista pochi chilometri dal villaggio di Kingscourt, dagli ambienti ricchi di fascino e mistero e circondato da vasti prati che contribuiscono alla suggestività del luogo.

Il Cabra Castel, Irlanda


Visitando Kilkenny, invece, si potrà facilmente rivivere la storia di Alice Kyteler che torna in città, dopo esserne fuggita circa 700 anni fa. La perfida locandiera della Kyteler’s Inn era stata condannata al rogo per aver ucciso i suoi quattro mariti, dal quale era fuggita facendo immolare al suo posto la cameriera Petronella. Nessuno la vide più da allora, seppur si dice che il fantasma faccia ritorno ogni anno.

Kilkenny, Irlanda

Se amate il brivido, ma preferite qualcosa di più mondano, vi consiglio il party del Miller Genuine Draft che il 31 ottobre dedica la serata interamente all'orrore e ai costumi di Halloween in South William Street, Dublin 2. 
Si svolgerà infatti l’Halloween Street Festival, un’agghiacciante ed emozionante notte da non perdere per le strade di Dublino.


martedì 18 ottobre 2011

Latitude X - Il blog che oggi è qua, domani chissà

Divertente, impertinente, informale ma al tempo stesso pieno zeppo di informazioni utili per chi vuole avere un'idea precisa su come affrontare un viaggio "fai da te", o semplicemente seguire le orme di chi vive viaggiando.
foto by Latitude - X

L'autore: un blogger che ha fatto del mondo la propria casa, impossibile da scovare per più di un tot nello stesso posto (voci lo vogliono per ora in Nuova Zelanda, pronto per scappare verso Hong Kong).
In Latitude - X offre le sue inesauribili esperienze scrivendo articoli battaglieri e dallo spiccato umorismo.
Un blog assolutamente non convenzionale all'interno del quale non troverete recensioni su ristoranti, alberghi e quant'altro, a meno che non si tratti di situazioni al limite del possibile.
Ancora, un blog adatto a chi non vuole solamente fare il turista a tutto tondo ma a gente che il mondo vuole viverlo stile: zaino in spalla e birretta nella borraccia.

foto by Latitude - X

Interessante l'area "vota il percorso alternativo", dove si può scegliere la propria preferenza sulla tipologia di tragitto che permetterà a Daniele di attraversare il globo, la rubrica "viaggio della settimana" che raccoglie le esperienze di Daniele ma anche numerose informazioni sulla storia, le usanze e tutto quello che c'è da sapere sul posto e la gallery dedicata a validissimi foto-reportage di viaggio.
Pollice alzato per Latitude - X perchè i contenuti di questo blog non riguardano una tipologia di viaggio ma una filosofia di vita.

Per visitare LATITUDE - X clicca QUI

lunedì 17 ottobre 2011

Lucca, scrigno medievale

Città d’arte tra le più suggestive d’Italia, Lucca, con la sua bellezza raccolta tra le cinta delle mura seicentesche è un gioiello che brilla alla luce del sole, che mantiene inalterato il suo fascino nonostante lo scorrere del tempo e l’affermarsi del turismo che ormai la vede meta ambita da gente che vi si riversa da ogni parte del mondo.
Prima di immergersi a pieno ritmo fra le strette viette della città, si può godere di una magnifica vista sporgendosi dall’alto delle mura: l’ampia carreggiata è composta da una passeggiata in ghiaietta con ai lati tavolini e panchine dove non è raro trovare allegri signori che giocano l’ennesima partita a briscola, mentre le famiglie passeggiano con cani e bambini e gli studenti di architettura catturano su blocchi dagli angoli sbeccati, i magnifici scorci di storia del luogo.

mura di Lucca

Il periodo di crisi che ha piegato sulle ginocchia anche il turismo, ha risparmiato la bella Lucca, che sovrastando anche Firenze si aggiudica nel 2011 il record delle visite di stranieri che vanno per strada zigzagando fra gli anfratti intrisi di storia e mistero e sfociano nelle piazze principali della città come Piazza dell’Anfiteatro, Piazza S. Martino e Piazza S. Michele.

Non ci si può annoiare a Lucca: appena svegli vi aspetta una colazione regale al caffè di Simo, un giro alla scoperta dei luoghi più affascinanti, fin poi a salire sulla Torre dell' Orologio (dove la leggenda narra che Lucida Mansi vendette l'anima al diavolo per restare bella e giovane fino a quando egli tornò a prenderla allo scoccare dei suoi 30 anni, momento in cui venne trovata morta sul campanile per non essere riuscita a fermare il tempo) e ammirare dall’alto tutto ciò che è solitamente a portata di “mano”. 


L'entrata de Il Caffè di Simo

Per pranzo un panino a mò di pic nic sulle distese di verde che tappezzano le mura, un sonnellino all’ombra di qualche castagno e magari un giro in bicicletta, che potrete noleggiare nei numerosi negozi attrezzati.

chiesa di S.Michele

All’interno delle mura è infatti impossibile accedere con le auto (traffico limitato ai solo residenti), per raggiungere gli alberghi centrali, dovrete fornire il numero di targa alla reception che provvederà a comunicarlo al comune, evitandovi multe salate.
Lucca è una città a misura d’uomo, dove l’arte e la cultura si mischiano coscientemente al gusto e all’eleganza nell’esporre capi di alta moda al di là delle vetrine di negozi che seguono il trend del momento. Oltre a questo, numerosi banchetti di frutta e verdura, caldarroste e altri prodotti tipici del luogo, contribuiscono ad arricchire l'atmosfera medievale che si respira ancora tutt'intorno.


Per gli amanti della musica classica, è possibile partecipare agli eventi organizzati dal Festival Internazionale "Puccini e la sua Lucca", dedicato a Giacomo Puccini, in quanto sua città natale.

Il Festival Internazionale "Puccini e la sua Lucca"

Per la sera c’è veramente ampia scelta tra i vari ristoranti che troverete passeggiando fra le vie. Se invece desiderate recarvi fuori dalle mura di Lucca vi consiglio il Ristorante dal Lombardo per il quale ho scritto una breve recensione.
Chi preferisce sorseggiare un aperitivo godrà della possibilità di ordinare, in uno dei tanti localini con tavolini all'aperto, un buon bicchiere di vino, accompagnandolo ad un tagliere ricco di salumi, formaggio locale stagionato, uva, olive e altri golosi stuzzichini. Anche in questo caso, non vi resterà che l'imbarazzo della scelta.


Vai all'album fotografico su facebook


Testo e foto di La Ste

domenica 16 ottobre 2011

D&D Consigli Ristoranti: LOMBARDO...la Toscana in un piatto


Chi vuole arrivare dal Lombardo deve spegnere il navigatore e affidarsi alla fortuna, o alle indicazioni genuine fornite dai proprietari. Le vie che si snodano fra la folta vegetazione dei colli di Pieve Santo Stefano metteranno il vostro senso di orientamento in serie difficoltà, ma l'acquolina in bocca di chi già pregusta i prelibati piatti preparati sapientemente al Lombardo, avrà la meglio e in un batter di ciglia vi troverete comodamente seduti ad una tavola ben apparecchiata all'interno di una sala confortevole, serviti e riveriti e pronti ad accogliere l'allegria che solo un Morellino di Scansano riesce a donare.
Come antipasto consiglio vivamente il tortino di zucca alla crema di taleggio, una delizia che si scioglie sul palato e che appaga il gusto. In alternativa, l'antipasto misto della casa composto da salumi e crostini. Il primo non può essere che "spaghetti alla Lombardo" (foto a destra), serviti in porzione abbondante e conditi con del ragù bianco (senza pomodoro), con aggiunta generosa di peperoncino a pezzi e a piacimento con una spolverata di parmigiano reggiano (anche senza quest'ultimo risultano comunque saporiti). La varietà e qualità di primi piatti non può lasciar altro che indecisione sulla scelta definitiva, o in alternativa (ma anche in aggiunta) si può optare per una spettacolare fiorentina, o altri piatti gustosi a base di carne.
Anche il dolce fa la sua parte, si può facilmente cadere nella trappola della cheesecake ai frutti di bosco, della terrina al cioccolato fondente, o optando di qualcosa di più semplice, concludere con i classici tarallucci e vino.

Da Lombardo ci si sente coccolati e, se il tempo lo permette, si può essere fra i fortunati a cenare con vista sul tramonto dei colli toscani.


Prezzi accessibili e servizio impeccabile.
Per maggiori info sul Ristorante Lombardo clicca QUI




Visualizzazione ingrandita della mappa

giovedì 13 ottobre 2011

SENTITI TIGRE

Mi sento tigre ogni qual volta la mia immaginazione vola verso mete che non ho ancora scoperto ma che presto scoprirò viaggiando. Mi sento tigre quando ho la mente carica di idee e so per certo che nessuno potrà impedirmi di esprimerle. Mi sento tigre anche quando sono giù, perché so che sentirsi agnelli è un po’ come partire già sconfitti.

Voi vi sentite mai tigri?
Vi aiuto io:
Sonotigre.it è la nuova piattaforma che ha lo scopo di condividere, con tutta la community, il vostro modo di essere tigre oltre a fornire ogni genere di informazione e news.

Il nuovo ruggente portale offre ai suoi “seguaci”, l’opportunità di scegliere fra tre distinte aree:

-      quella relativa alla partecipazione a concorsi per chi acquista prodotti tigre (conservando lo scontrino), con la possibilità di vincere fra i premi messi in palio
-      quella riguardante gli sconti e le promozioni per gli utenti registrati (indipendentemente dall’acquisto dei prodotti Tigre)
-      quella di Community/Social che mensilmente propone concorsi tematici premiati grazie agli utenti stessi che hanno la possibilità di votare on line

Per saperne di più, entrate in sonotigre.it e lasciate subito la vostra impronta!

martedì 11 ottobre 2011

Giappone. Diari di viaggio per "rialzarsi" dal disastro

In attesa del "si" del Governo giapponese che darà il via ad un'iniziativa a favore della ripresa turistica. In palio 10.000 biglietti aerei...


 E' un'iniziativa promossa dall'ufficio turistico del Sol Levante in attesa del via libera da parte del Governo giapponese per il valore complessivo di 150 milioni di dollari, pronti per essere stanziati a favore del recupero dell'industria turistica colpita duramente dal disastro nucleare della scorsa primavera.
Il progetto prevede, secondo quanto riportato dal sito internet del quotidiano Yomiuri Shimbun, la messa in palio di 10.000 biglietti aerei per i candidati che presenteranno domanda online presso l'autorità del turismo giapponese nella quale dovranno specificare le regioni che intendono visitare.
I fortunati selezionati dall'Autorità, voleranno gratuitamente nella patria del Sushi con la sola condizione di raccontare la propria esperienza su di un diario online, una volta tornati dal viaggio.
L'iniziativa, che mira ad allenare le preoccupazioni dei turisti stranieri e a ripromuovere le bellezze locali, prenderà forma da aprile 2012
Questo perché il disastro nucleare, ha portato inevitabilmente ad un crollo del 50% delle visite turistiche rispetto al 2010. Un vero e proprio disagio per un paese che ha dimostrato fin da subito un'ottima capacità di ripresa delle proprie attività e un'organizzazione impeccabile grazie alla quale sta risorgendo, come si suol dire, dalle proprie ceneri.

lunedì 10 ottobre 2011

Diario di una pendolare: Trenord e le sue campagne anti vandalismo

Oggi parliamo di un viaggio, che seppur poco entusiasmante, sempre di viaggio si tratta.
E' quello che ogni giorno accomuna i pendolari che dall'Hinterland milanese si riversano in massa tra le arterie della nostra affollatissima metropoli.
Sono le 8.30 di un frizzante lunedì mattina di inizio ottobre.
Gli ultimi strascichi d'estate hanno ormai lasciato spazio alla frescura autunnale che quest'anno si è fatta lungamente attendere per la gioia di tutti noi. Sulle banchine, gente dalla faccia assonnata. Gli sguardi corrucciati di qualcuno, preannunciano il solito disagio: 20 minuti netti di ritardo ci separano dall'arrivo del treno. C'è allora chi avvisa in ufficio, chi brontola e chi percorre spazientito i lati del lungo corridoio serpeggiando fra la gente.
Poi la solita corsa per aggiudicarsi il posto, qualche litigio e finalmente si parte. 
Sono le 9.00 AM e lo scenario che puntualmente si ripresenta è il biglietto da visita per un altro affannoso inizio settimana.
Così ricorrente, così dannatamente irritante.
Si arriva in Cadorna 25 minuti più tardi. La gente scende come a scappare dalle carrozze inumidite dalla brina mattutina e in lunghe file si sparpaglia per raggiungere il cuore della stazione.
Ciondolando fra i passanti svogliati, scorgo qualcosa alla mia destra, fatico a mettere a fuoco ma poi la vedo: un' enorme montagna, un ammasso di ferraglie, sedili, vetri rotti e altre macerie accatastati in "bella mostra". Sulle prime non capisco il perché di quell'orrenda scultura recintata, ma poi osservando meglio noto che porta la "firma" di Trenord.

La campagna contro il vandalismo di Trenord

E' una campagna contro il vandalismo sui treni. Una trovata sicuramente di impatto notevole, anche  giusta volendo. Peccato che non sia retta, a mio parere, da solide basi.
Trenord afferma che il vandalismo "ci" costa (e anche in questo rendersi parte della massa sono degli strateghi) ben 12 milioni di euro all'anno.

l'esposizione in Piazza Cadorna

Forse questa colorita messa in scena, ha come scopo quello di ammansire gli animi delle migliaia di persone che con le loro proteste intasano lo scarno sito delle ferrovie.
Non sarà un modo per dire: "stiamo lavorando per voi anche se non ve ne accorgete"?
Mettendo in piazza (nel vero senso della parola), come se non ce ne fossimo accorti, tutto il marciume su cui ogni giorno viaggiamo. O forse, è solo un modo per convincerci che siamo noi stessi a rovinare le cose che paghiamo caramente....e che non dobbiamo lamentarci, anzi, contribuire a rivendicare i nostri diritti, segnalando le aggressioni.
E allora si che tutto si sistemerà.
Sono bravi, loro, a passare il messaggio "tutto quello su cui viaggiamo è anche nostro e dobbiamo proteggerlo"...la chiamerei quasi psicologia inversa. Peccato che di inversamente proporzionale ci sia solo l'elevato costo dei biglietti a contrastare i pochi agi forniti.
Poi quando provi a lamentarti (educatamente) con un operatore Trenord, ti senti rispondere che se non sei soddisfatto del servizio offerto, puoi tranquillamente raggiungere milano con altri mezzi.
Quando si dice un clima famigliare e democratico.

Forse questo mio post è solo un'esagerazione, forse è scritto con toni esasperati a causa dei continui disagi che io, pendolare, nonché diretta interessata, subisco.
Però passare ai lati di quella stazione, sudata e di corsa grazie al nuovo ritardo regalatomi da Trenord e vedere quello slogan ai piedi dell'intreccio di ferraglia, ha generato in me questa reazione bellicosa condivisibile, oppure no.
Quello che è certo è che, se si potessero ammucchiare le migliaia e migliaia di proteste che ogni giorno arrivano via mail, o telefonicamente ai nostri amici di Trenord, una stazione ferroviaria non basterebbe affatto.


giovedì 6 ottobre 2011

Omaggio di Diquà&Dilà a Steve Jobs, grande comunicatore





Questo è il testo del discorso che S.J. capo di Apple Computer e Pixar Animation studio, fece alla Stanford University il 12 giugno 2005, in occasione della consegna dei diplomi.

Dai contenuti profondi e toccanti, le parole di Steve toccano, oggi più che mai, il cuore di migliaia di persone.


Sono onorato di essere con voi oggi, per la vostra laurea in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Ad essere sincero, questo è la cosa più vicina ad una laurea, per me. Oggi voglio raccontarvi tre storie che mi appartengono. Tutto qui. Niente di particolare. Solo tre storie.  
La prima storia parla di unire i puntini.
Ho smesso di frequentare il Reed College dopo i primi 6 mesi, ma gli sono rimasto attorno per altri 18 mesi prima di lasciarlo definitivamente. Perchè lo feci? Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa universitaria nubile e decise di darmi in adozione. Sentiva nel suo cuore che io dovessi essere adottato da un laureato, così venne preparata la mia adozione, alla nascita, per un avvocato e sua moglie. Solo quando vidi la luce questi decisero all'ultimo momento di desiderare una bambina. Quindi i miei genitori, che erano in lista d'attesa, vennero chiamati nel mezzo della notte da una voce che chiedeva: "Abbiamo un bambino indesiderato, lo volete?" Essi dissero: "Certo". Mia madre biologica scoprì in seguito che mia madre non si era mai laureata a che mio padre non aveva neanche il diploma di scuola superiore. Rifiutò di firmare i documenti per l'adozione. Accettò, riluttante, solo qualche mese dopo quando i miei genitori promisero che un giorno sarei andato all'università. 17 anni dopo andai all'università. Ma ingenuamente scelsi un istituto universitario costoso quanto Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori lavoratori furono spessi per la retta. Dopo sei mesi non riuscivo a vederne l'utilità. Non avevo idea di cosa fare nella vita e nessun indizio su come l'università avrebbe potuto aiutarmi a capirlo. Così spesi tutti i soldi che i miei genitori avevano risparmiato in un'intera vita di lavoro. Decisi di non seguire il piano degli studi obbligatorio, confidando nel fatto che tutto si sarebbe sistemato. Ero molto spaventato da quella decisione, ma col senno di poi, sarebbe stata una delle migliori decisioni che avessi mai preso. Nel momento in cui scelsi un piano di studio personalizzato avevo la possibilità di ignorare le lezioni che non mi interessavano e di scegliere quelle che mi apparivano più interessanti. Non era per niente romantico. Non avevo una stanza al dormitorio, così dormivo sul pavimento in stanze di amici. Restituivo i vuoti di cocacola per i 5 centesimi di deposito, ci compravo da mangiare, e mi facevo più di 10 kilometri a piedi attraverso la città, ogni domenica notte, per avere un pasto a settimana al tempio Hare Krishna. Che bello. Tutto quello in cui inciampai semplicemente seguendo la mia curiosità ed il mio intuito si rivelarono in seguito di valore inestimabile. Per esempio: il Reed College all'epoca offriva quello che era probabilmente il miglior corso di calligrafia del paese. In tutto il campus, ogni manifesto, ogni etichetta su ogni cassetto, era meravigliosamente scritto a mano. Decisi di prendere lezioni di calligrafia. Appresi la differenza tra i tipi di caratteri con grazie e senza grazie. Imparai l'importanza della variazione dello spazio tra combinazioni diverse di caratteri. Mi insegnarono quali elementi fanno della tipografia, una grande tipografia. Era affascinante: si trattava di storia, bellezza ed arte come la scienza non può catturare. Niente di tutto ciò aveva la benchè mnima speranza di una qualunque applicazione nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Macintosh, tutto mi tornò utile. E lo mettemo interamente nel Mac. Era il primo computer che curasse la tipografia. Se non avessi mai scelto quel corso, al college, il Mac non avrebbe mai avuto font proporzionali e font a larghezza fissa. E siccome Windows ha copiato il Mac, è probabile che nessun computer li avrebbe avuti. Se non avessi scelto di interrompere il piano degli studi obbligatorio non avrei scelto quel corso di calligrafia ed i personal computer avrebbero potuto non avere la stupenda tipografia che hanno. Era ovviamente impossibile unire i puntini guardando al futuro mentre ero al college e capire in cosa si sarebbe concretizzato. Ma la realizzazione era estremamenta chiara, guardardando alle spalle, dieci anni dopo. Ve lo ripeto, non puoi unire i puntini guardando al futuro, puoi connetterli in un disegno, solo se guardi al passato. Dovete quindi avere fiducia nel fatto che i puntini si connetteranno, in qualche modo, nel vostro futuro. Dovete avere fede in qualcosa - il vostro intuito, il destino, la vita, il karma, quello che sia. Questo approccio non mi ha mai deluso e ha fatto tutta la differenza nella mia vita  

La seconda storia parla d'amore e di perdita.
Sono stato fortunato - ho scoperto quello che amavo fare molto presto. Woz ed io fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo vent'anni. Lavorammo duro, e in 10 anni la Apple crebbe dai due che eravamo in un garage ad una società da 2 miliardi di dollari con più di 4000 impiegati. Avevamo appena creato il nostro miglior prodotto - il Macintosh - un anno prima, e io avevo appena compiuto 30 anni. E fui licenziato. Come si fa ad essere licenziati dalla compagnia che hai fondato? Beh, non appena la Apple si espanse assumemmo qualcuno che pensavo fosse molto capace nel gestire l'aziende con me, e per il primo anno le cose andarono bene. Ma la nostra visione del futuro cominciò a divergere e alla fine decidemmo di rompere. Quando ci fu la rottura i nostri dirigenti decisero di stare dalla sua parte. Così, a trent'anni, ero fuori. E molto pubblicamente. Il centro della mia vita da adulto era completamente andato, sparito, è stato devastante. Non ho saputo che pesci pigliare per un po' di mesi. Sentivo di aver deluso la precedente generazione di imprenditori per aver mollato la presa. Incontrai David Packard e Bob Noyce per cercare di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Fu un fallimento pubblico, pensai addirittura di andarmene. Ma qualcosa, lentamente, si faceva luce in me. Amavo ancora quello che avevo realizzato. L'inaspettato e repentino cambiamento alla Apple non avevano cambiato quello che provavo, neanche un poco. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Quindi decisi di ricominciare. All'epoca non me ne accorsi, ma il mio licenziamento dalla Apple fu la cosa migliore che poteva capitarmi. Il peso del successo fu rimpiazzato dall'illuminazione di essere un principiante ancora una volta, con molta meno sicurezza su tutto. Questo mi liberò e mi consentì di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita. Durante i cinque anni successivi, fondai una società di nome NeXT, un'altra di nome Pixar, a mi innamorai di una meravigliosa donna che sarebbe poi diventata mia moglie. Pixar finì per creare il primo film animato al computer della storia, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione più famoso al mondo. Apple, con una mossa notevole, acquisì NeXT, io tornai ad Apple, e la tecnologia che sviluppo con NeXT è oggi nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. Laurene ed io abbiamo una stupenda famiglia. Sono sicurissimo che niente di tutto ciò sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato da Apple. E' stato un boccone amarissimo da buttar giù, ma era la medicina di cui avevo bisogno. A volte la vita ti colpisce in testa come un mattone. Non perdete la fede. Sono convinto del fatto che l'unica cosa che mi ha consentito di proseguire sia stato l'amore che provavo per quello che facevo. dovete trovare ciò che amate. E' questo è tanto vero per il vostro lavoro quanto per chi vi ama. Il lavoro riempirà gran parte della vostra vita e l'unico modo per essere veramente soddisfatti e quello di fare quello che pensate sia il lavoro migliore. E l'unico modo per fare il lavoro migliore e quello di amare quello che fate. Se non lo avete ancora trovato, continuate a cercare. Non vi fermate. Come tutti gli affari di cuore, lo saprete quando lo troverete. E, come nelle migliori relazioni, diventerà sempre migliore al passare degli anni. Quindi, continuate a cercarlo fino a quando non l'avrete trovato. Non fermatevi.  

La terza storia parla di morte.
 Quando avevo 17 anni, lessi un brano che diceva più o meno: "se vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo, prima o poi lo sarà veramente". Rimasi impresso, e da allora, per gli ultimi 33 anni, ho guardato nello specchio ogni mattina e mi sono chiesto: "se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei veramente fare quello che sto per fare oggi?" E ogni volta che la risposta fosse "No" per troppi giorni di seguito sapevo di aver bisogno di cambiare qualcosa. Ricordare che morirò presto è stato lo strumento più importante che mi ha consentito di fare le scelte più grandi della mia vita. Perchè praticamente tutto - tutte le aspettative, l'orgoglio, le paure di fallire - tutte queste cose semplicemente svaniscono di fronte alla morte, lasciandoci con quello che è veramente importante. Ricordarsi che moriremo è il modo migliore che conosco per evitare le trappola di pensare di avere qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è nessun motivo per non seguire il vostro cuore. Circa un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto una TAC alle 7:30 del mattino e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava sicuramente di un tipo di cancro incurabile, e che avrei avuto un'aspettativa di vita non superiore ai 3-6 mesi. Il mio dottore mi consigliò di andare a casa e di sistemare le mie cose, che è il messaggio in codice dei dottori per dirti di prepararti a morire. Significa che devi provare a dire ai tuoi bambini ogni cosa che pensavi di dirgli nei prossimi dieci anni, in pochi mesi. Significa che devi assicurarti che ogni cosa sia a posto così che sarà la più facile possibile per la tua famiglia. Significa che devi dire addio. Ho vissuto con quella diagnosi tutto il giorno. Più tardi, nel pomeriggio, mi è stata fatta una biopsia. Mi hanno infilato un endoscopio nella gola che è passato per il mio stomaco ed il mio intestino. hanno messo un ago nel mio pancreas e hanno prelevato alcune cellule dal tumore. Ero sotto sedativi, ma mia moglie, che era lì, mi ha detto che quando hanno analizzato le cellule al microscopio i dottori cominciarono a piangere perchè scoprirono che si trattava di una rarissima forma di cancro pancreatico curabile con la chirurgia. Sono stato operato. Ora sto bene. E' stata la mia esperienza più vicina alla morte e spero che rimanga tale per qualche decennio ancora. Avendola superata posso finalmente dirvi con più certezza di quando la morte era semplicemente un utile concetto ma puramente intellettuale: Nessuno vuole morire. Neanche chi vuole andare in paradiso vuole morire per arrivarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che condividiamo. Nessuno vi è mai sfuggito. E così dovrebbe essere perchè la Morte è probabilmente l'unica, migliore invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Elimina il vecchio per far spazio al nuovo. Proprio adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo distante da oggi, diventerete gradualmente il vecchio che deve essere eliminato. Mi dispiace essere così drammatico, ma questa è la verità. Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi - che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore ed il vostro intuito. Loro sanno già quello che voi volete veramente diventare. Tutto il resto è secondario. Quando ero giovane, c'era un'incredibile pubblicazione chiamata The Whole Earth Catalog, che era una delle bibbie della mia generazione. Era stata creata da un tizio di nome Stewart Brand non troppo lontano da qui, a Menlo Park, e la portò alla luce con il suo tocco poetico. Stiamo parlando dei tardi anni '60, prima dei computer ed il desktop publishing, quidi era tutta fatta con macchine da scrivere, forbici e Polaroid. Era una sorta di Google di carta, 35 anni prima della venuta di Google: era idealistico, e pieno di strumenti utili ed informazioni preziose. Stewart ed il suo gruppo pubblicaro molti numeri del Grande Catalogo Mondiale fino all'ultima edizione. Eravamo a metà degli anni '70 ed io avevo la vostra età. Sul retro di copertina dell'ultimo numero c'erà la foto di una strada di campagna all'alba, quel tipo di strada sulla quale potreste trovarvi a fare l'autostop se voste così avventurosi. Sotto c'erano queste parole "Siate affamati,
siate folli
 ". Questo era il messaggio di congedo. Rimanere affamato. Rimanere folle. Me lo sono sempre augurato. Ed ora, per voi che state per laurearvi, lo auguro a voi. Siate affamati. Siate folli. Grazie.

lunedì 3 ottobre 2011

Nuovo Concorso fotografico del Corriere della sera.it: "Obiettivo Italia"

immagine: corriere.it

Al via a "Obiettivo Italia" il nuovo concorso promosso da Rcs Digital in associazione con Rcs Quotidiani che si pone come obiettivo quello di immortalare tutti i Comuni italiani mediante foto rappresentative delle peculiarità di ognuno.
Gli utenti, potranno inviare le foto del territorio che intendono rappresentare, previa iscrizione al sito.
Il concorso verrà pubblicizzato mediante i siti di dominio corriere.it e in particolare: milano.corriere.it, roma.corriere.it,corrieredibologna.corriere.it,corrierefiorentino.corriere.it, corrieredelmezzogiorno.corriere.it, corrieredelveneto.corriere.it
Caricando le proprie foto (max 5), sarà possibile scegliere la categoria di partecipazione. Sono, infatti, previste secategorie, di cui quattro basate sulla dimensione dei Comuni relativamente al numero di abitanti e due  basate su una tematica specifica:

1) Piccoli borghi (Comuni al di sotto gli 800 abitanti);
2) Paesi di provincia (Comuni dagli 801 ai 5.000 abitanti);
3) Centri urbani (Comuni dai 5.001 ai 100.000 abitanti);
4) Grandi città (Comuni oltre i 100.001 abitanti)
5) Folklore e sagre (immagini di Comuni durante fiere, mercati, processioni, feste paesane, etc.)
6) Fotografie storiche (immagini rappresentative della storia del Comune)

Ricchi premi per le foto giudicate migliori tra i quali spiccano una fotocamera Reflex Digitale Canon EOS-1D Mark IV del valore di 5.089 euro, uMacBook Air 11": 128GB del valore di 1.149 euro e buoni da 50 euro da spendere sul sito Libreriarizzoli.it

Un vero e proprio fermo immagine sui colori della vostra città preferita.

Esprimete i vostri luoghi al meglio: potete farlo da ora fino al 18 gennaio 2012!!!

Per maggiori informazioni circa il regolamento del concorso e per partecipare clicca QUI





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