La copertina del libro |
L'ombra del temporale precedette l'arrivo della mezzanotte e stese lentamente un manto vasto e plumbeo su una Calcutta che si illuminava come un sudario insanguinato a ogni esplosione della furia elettrica custodita in seno. Il fragore della tempesta imminente disegnava nel cielo un immenso ragno di luce che sembrava tessere la sua tela sulla città.
Dopo aver letto due libri di Carlos Ruiz Zafòn ed essere a cavallo del terzo, mi rendo conto dell'immensa capacità descrittiva di questo scrittore.
Il palazzo della mezzanotte, come Marina (da me recensito qualche tempo fa), sono due romanzi definiti "libri per ragazzi", che per la loro originalità, non faticano ad essere apprezzati anche dagli adulti. Anzi, senza esagerare, oso annoverarli fra quei racconti ideali solo per ragazzi che prendono la lettura sul serio.
Impossibile, ad esempio, solamente pensare di poter entrare nell'ottica di questi libri solo leggendone la recensione. La trama non è altro che lo scheletro in cui i retroscena, vera peculiarità di entrambi, non vengono assolutamente svelati se non grazie ad un'attenta lettura.
Il palazzo della mezzanotte è un'intricata storia ambientata a Calcutta che narra di due gemelli che si ritrovano durante il periodo del'adolescenza. Orfani di genitori, con due storie del tutto diverse, si trovano a lottare per la propria vita in un succedersi di eventi sovrannaturali che li obbligano ad abbandonare qualsiasi sorta di logica a favore dell'irrazionalità della situazione. Treni infuocati, misteri che emergono dal passato, case maledette e marchingegni diabolici costruiti appositamente per distruggere la loro esistenza.
Una lotta contro una figura misteriosa che incombe su di loro, fin da quando erano in fasce, che ne minaccia il presente e offusca il futuro.
Un'immersione nel calore dell'inferno e poi la risalita, fino a che Zafòn non ci regala l'ultima entusiasmante immagine:
"Sta nevicando su Calcutta"
"Queste sono le lacrime di Shiva" disse Sheere a fatica. "Si scioglieranno quando uscirà il sole e non cadranno mai più su questa città".
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