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giovedì 2 febbraio 2012

Paesi Baschi per noi

Quando partimmo per il mitico tour dei Paesi Baschi, noi cinque ragazze così allegre e spensierate, non avevamo certo idea che da lì a poco le nostre strade si sarebbero divise. I nostri sorrisi raccontavano la leggerezza dei giorni universitari, in cui il tempo era tutto da riempire, bastava solo scegliere il  modo migliore per farlo. Sederci ad un tavolo e programmare il nostro ineguagliabile giro alla scoperta di nuove terre, conoscendo nuova gente e ritrovando vecchi amici era il passatempo che rendeva uniche le nostre giornate. Così vennero snocciolate con estrema facilità tutte le tappe, nodi focali del nostro viaggio: atterraggio a Zaragoza, poi dritte verso il mare di San Sebastiàn, proseguendo verso Bilbao e e Logroño. Una settimana al confine fra realtà e fantasia, senza pensare per un attimo a quello che avevamo lasciato dietro di noi.
A Zaragoza, su gentile concessione di Sonia, una ragazza spagnola che una di noi aveva conosciuto durante la sua permanenza in Spagna, abbiamo potuto usufruire di un intero appartamento e pernottare gratuitamente e indisturbate. Di Zaragoza, pur essendoci stata in più di un'occasione, non ricordo altro che le nostre camminate rincorrendo i taxi, accompagnate dal vento che soffia costante e le partite a freccette giocate in un locale semi-deserto, bevendo un boccale strapieno di calimocho (una bevanda tipicamente spagnola composta da vino e coca).
Partendo di buon ora e guidando un pò ciascuna, siamo arrivate stanche ma contente in quel di Donostia San Sebàstian e per noi tutte, provenienti dalla fredda Milano che in febbraio segnava poco più che sopra lo zero, quella decina di gradi assieme alla vista del mare sono sembrati subito il paradiso. Di quel momento ricordo le corse nell'acqua tutte insieme mano per la mano, gli interminabili scatti di foto a fermare quegli intensissimi istanti e la serata passata a mangiare buonissima carne in una tipica sidreria in compagnia dei nostri simpatici amici spagnoli che poi ci hanno trascinato in mille baretti per le strette stradine nei dintorni. 

Allontanandoci da San Sebàstian abbiamo salutato la primavera per dirigerci verso la neve di Bilbao. Di quei momenti ricordo soprattutto un Guggenheim inbiancato e la tanta stanchezza accumulata in quelle poche ore di sonno. Anche qui, in questa grande città dell'arte abbiamo incontrato amici che ci hanno gentilmente trascinato per le strade illuminate, orgogliosi dei festeggiamenti del carnevale spagnolo, e che ci hanno ospitato nel loro appartamento, sopportando le nostre follie femminili e sistemandoci alla bene e meglio su materassi gonfiabili e letti di fortuna. 
Al volante della nostra supercar siamo ripartite scendendo verso Logroño, capoluogo della comunità autonoma di La Rioja, famosa per i vini rinomati. In questo luogo magico abbiamo avuto modo di vedere una stupenda casa immersa nel verde. Ruben, l'amico che avevamo in serbo per questa parte di Spagna, ci ha portati nell'abitazione vacanziera della sua famiglia. Ci ha spiegato che durante l'estate tutta la sua famiglia usa ritrovarsi in quell'edificio enorme che conta una decina di camere, cinque o sei bagni, campo da calcio, piscina ecc ecc e passare insieme le vacanze. E' incredibile quanto emerga il valore della famiglia: ogni anno è loro usanza festeggiare un giorno in cui viene sorteggiato un colore e vestirsi in tutte le tonalità dello stesso per fare la tipica foto di famiglia (per capirci meglio, le tipiche foto che si usano nei libri che riportano tutti i gradi di parentela...nonni seduti, zii a seguito, nipoti,bambini e chi più ne ha più ne metta).
Salutata Logroño, quando il nostro viaggio stava per volgere al termine, siamo tornate a Zaragoza e abbiamo visto una città diversa. Forse a causa del nostro umore, forse perchè è vero che quando le vacanze stanno per finire, tutto intorno a noi sembra più malinconico, abbiamo sorvolato su quella che per una settimana era stata la nostra casa, temendo di averci lasciato un pezzo di noi.
Oggi, a distanza di anni da quei momenti, mi dico che si, è vero, in quella terra abbiamo lasciato i momenti più spensierati e la voglia di rimanere unite. La vita, la quotidianità, le nuove conoscenze, le discrepanze hanno permesso di allontanarci e non sempre nel migliore dei modi. Ed è solo per un attimo, guardando quel video, che mi sono accorta di sorridere ancora con voi.



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