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lunedì 16 gennaio 2012

Truffe online, conoscere il fenomeno ed evitarlo.

Un tempo era l’incubo dei vacanzieri. Stiamo parlando della fantomatica agenzia fantasma che spariva con i soldi il giorno prima della nostra vacanza. Ora il problema della fregatura è sempre dietro l’angolo, ma ormai l’agenzia è virtuale. Ovvero, non c’è nessuno con cui avere un contatto diretto e che risponda a tutti i nostri dubbi.

Quello dell’e-commerce è stato un procedimento lungo (e tuttora in atto) che ha cambiato le abitudini di moltissime persone. Internet è entrato pian piano nella vita di ognuno di noi e il turismo non poteva che esserne coinvolto. Così, anche scegliere e soprattutto acquistare le proprie vacanze online sta diventando sempre piu un must per milioni di italiani.
È da una decina di anni che l’e-commerce ha iniziato a prendere piede. Inizialmente c’era molta diffidenza e stentava a decollare, poi il boom delle compagnie aeree low cost ha aperto un nuovo mondo.
Acquistare voli a bassissimo prezzo ha emancipato anche i turisti che fino a qualche anno prima compravano solo ed esclusivamente tramite agenzia e perlopiù acquistavano solo pacchetti fatti e finiti.
Si è dato così maggior risalto ad un avvenimento cosiddetto del "turismo mordi e fuggi", creato da queste opportunità di viaggiare a pochi euro.
La credibilità che le compagnie aeree hanno dato all'e-commerce, unito ai prezzi minori dell'acquisto su internet, ha dilatato ampiamente la volontà degli utenti nel cambiare canale di acquisto.
Al via quindi l'utilizzo di Internet, dapprima come comparatore di prezzi delle offerte, poi sempre più insistentemente come opportunità di acquisto.

Rimane comunque una certa titubanza sugli acquisti online, dovuta soprattutto ad alcuni importanti elementi come:
- gli importi dei pacchetti relativi ad alcuni viaggi (che si aggirano intorno alle migliaia di euro a persona);
- diffidenza nel fornire i propri dati personali a soggetti, o aziende non fisicamente presenti al momento dell'acquisto;
- grande percentuale di persone ancora tradizionaliste e inesperte in ambito informatico.
Si aggiunga  poi la pessima fama che vuole internet come il regno incontrastato delle frodi informatiche
Spesso però questa reputazione è troppo dura e soprattutto l’idea che si ha sulla fruizione di questo canale è sbagliata.

Solitamente si ha paura dei siti sui quali avvengono le transazioni, ma non sono queste le preoccupazioni che dovrebbero destare perché i dati delle carte, come vedremo piu avanti, non vengono “acquisiti” dal sito sul quale avviene la transazione bancaria.
Il problema però va visto anche dal punto di vista dei merchant (ovvero gli esercenti) che svolgono il ruolo di venditore. Siccome quello delle frodi è un fenomeno che ha preso pericolosamente piede, gli Acquiring (visa, mastercard, amerixan express, ecc) hanno imposto ai merchant degli schemi da seguire (spesso diversi tra loro ma solitamente si tratta di una % di transazioni fraudolente sul totale del fatturato). Per questo motivo un esercente ha il dovere morale (e non solo) di evitare di far transare sul proprio sito con carte clonate; pena il pagamento di multe salate o addirittura l’impossibililtà di processare le transazioni bancarie sul proprio sito.
Vi chiederete come un esercente possa evitare questo fenomeno. E' presto spiegato. 

Negli ultimi anni i merchant per ovviare al problema hanno cominciato a creare sistemi di prevenzioni frodi e nel frattempo sono nate innumerevoli società che offrono soluzioni hi tech per far fronte alla “guerra informatica” contro gli hacker e il loro utilizzo di carte clonate.
Contestualmente sono nate anche figure innovative relative a questo ambito come operatori, analisti, consulenti e manager. 
A tale riguardo, abbiamo ascoltato un "addetto ai lavori", Valerio Buniato, Fraud Analyst presso un'importante OTA (Online Travel Agency) italiana, che ci ha aiutato a far luce su questo utile argomento che viene spesso tralasciato a discapito di tutti gli utenti.

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