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lunedì 6 febbraio 2012

Giovani dell'altro Mondo - la storia di Milena dalla provincia di Monza

E' la volta di Milena, una ragazza che appena diplomata ha dato retta al forte richiamo della sua passione: viaggiare. E così è iniziata la sua avventura che l'ha portata dapprima in Germania, poi a Minorca, a Dublino e poi su e giù per un tour alla scoperta di Cile, Argentina e Brasile. Ora Milena è tornata nella sua amata Italia,  patria di cui riconosce bellezze e difetti. Si tratterà di sosta, o di fermata???

Sono una giovane dell’altro mondo, Milena della provincia di Monza
città in cui sono nata ma che non ho mai sentito realmente mia, complice forse il fatto di essere figlia di immigrati del sud per cui il mix di culture mi ha sempre accompagnata aumentando la naturale predisposizione alla conoscenza del diverso.
Ho seguito un percorso pressoché normale se vogliamo chiamarlo cosi’, elementari,sacramenti, medie e superiori scegliendo una scuola ad indirizzo linguistico perche’ questa si, era la unica certezza fin da molto piccola … volevo imparare tutte le lingue del mondo!
Poco prima di diplomarmi mi era già chiaro che non mi sarei iscritta in università, per non gravare ancora sulle finanze della mia famiglia e soprattutto perchè non credo molto nel metodo con cui vengono insegnate le lingue nei nostri atenei. Uscivo dal percorso obbligato con una mediocre conoscenza dell’inglese ed una pessima del tedesco. Così, subito dopo l’estate della maturita’, ho staccato il mio primo biglietto aereo di sola andata per la Germania: destinazione Hannover. Il progetto iniziale prevedeva un soggiorno di sei mesi presso un centro conferenze nel cuore della foresta HARZ, dando assistenza agli ospiti provenienti da tutta Europa, E’ stata durissima all’inizio buttarsi nel mondo del lavoro, il primo lavoro il primo bancomat in un paese straniero, con l’aggravante della lingua quasi sconosciuta.

Mi ci sono voluti quasi due mesi prima di riuscire a confrontarmi realmente con le persone che avevo intorno, ma dopo il primo gradino, era fatta, da li in poi e’ stato tutto in discesa, tanto che ho deciso di restare due mesi in piu’. Al rientro in Italia sentivo che non sarei potuta rimanere a lungo, il desiderio di imparare una lingua nuova e la curiosità mi hanno spinto da li a poco a decidere per un trasferimento in Spagna, nuovo biglietto per MINORCA, presso un albergo che cercava personale che conoscessero il tedesco, nove mesi di mare e sole che ben compensavano gli 8 freddi della Germania e che  mi hanno permesso di imparare una nuova lingua, Rientrata nuovamente in patria, non era ancora tempo di restare, a quel punto avevo ufficialmente guadagnato lo status di “nomade” e fu cosi’ che dopo due mesi avevo un nuovo biglietto di sola andata per DUBLINO, con la scusa di voler perfezionare l’inglese a lungo non parlato.
Dicono che la fortuna aiuti gli audaci, bè nel mio caso e’ stato cosi’, piccoli pezzettini di un puzzle che si sono messi insieme, come trovare subito una casa, un lavoro e da li a poco trovare il LAVORO, quello che poi e’ diventato passione e professione. Il sogno nel cassetto fin dai tempi della scuola, lavorare per una compagnia aerea e avere la possibilità di parlare tutte lingue e viaggiare senza limiti.
Sono rimasta a Dublino 5 anni (2000-2005) ho avuto la fortuna di vivere la citta’ nel periodo di maggiore espansione, gli investimenti della comunità europea e le multinazionali ben felici di mettere base in quel paradiso fiscale, in quegli anni cosi’ lontani dalla super inflazionata parola CRISI, che poi, come insegna la cronaca, ha colpito spietatamente anche l’amata Irlanda. Decisi di lasciare l’Irlanda e il caro “posto fisso” per la necessita’ di cambiare di nuovo, dopo 5 anni il cerchio si era chiuso, non c’era piu’ nulla che Dublino potesse darmi e che io potessi dare a lei, Avevo imparato anche il portoghese nel mentre, ed era tempo di prendere un bel periodo di stacco prima di decidere la prossima mossa, Licenziamento, un po’ di soldini messi da parte, uno zaino robusto, un buon compagno di viaggio ed eccomi con un biglietto di sola andata per il nord del Cile.
Ad oggi e’ quello che definisco il Viaggio con la V maiuscola, 4 mesi a spasso da nord a sud e poi di nuovo estremo nord tra Cile, Argentina e Brasile. Nonostante avessi gia’ viaggiato parecchio durante gli anni a Dublino, c’e’ qualcosa di magico e incosciente nel fatto di viaggiare senza meta, senza date, senza limiti, senza ritorni stabiliti, senza fretta.
Alla fine io in Italia ci sono tornata, amo l’Italia, e so per certo che e’ il paese piu’ ricco del mondo intero, abbiamo tutto, siamo il vero centro del mondo ma la bellezza delle arti, dei mari e delle montagne, la bonta’ della nostra tavola,  non possono vincere da sole contro la mediocrita’ del pensiero comune, l’egoismo di fondo che quotidianamente viviamo, la superficialità delle parole. Eppure sono tornata, con molta difficolta’ all’inizio, la perenne sensazione di sentirsi un pesce fuor d’acqua, come ama definirmi qualcuno, la mosca bianca, ma ora sto bene, e’ stata dura rientrare in certi meccanismi, ho lottato con tutta me stessa e con la valigia sempre pronta sotto il letto per non cedere alla tentazione di andar via di nuovo. Sono riuscita giocare al gioco che vuole il “sistema” ma le regole in gran parte le posso decidere io ora. Riuscire a conciliare il lavoro ai propri desideri e interessi è la fortuna piu’ grande che possa capitare, e finchè avrò fiato, avrò sempre uno zaino pronto! 

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