Piazza Djemaa el Fna in pieno giorno |
Mentalmente ho iniziato a scrivere questo post più di una
manciata di volte, in mezzo al caos di Piazza Djemaa el Fna, in cima alla
terrazza che dominava tutta Marrakech, nella pace dei giardini di Majorelle e
nel trambusto dei suq affollati.
Una città che si è rivelata proprio come me l’aspettavo,
caotica, piena, indaffarata, intensa. Una delle destinazioni che più ha
risvegliato i miei sensi, nel bene e nel male.
Il gusto: ogni pietanza, a Marrakech ha un sapore
particolare che risveglierà i vostri sensi. Menta, curry, cumino, zenzero,
zafferano sono solo alcune delle tantissime preziose spezie che i venditori di
strada cercheranno di propinarvi in ogni forma e maniera.
L’olfatto: Marrakech non la manda a dire, tanto intensa nel suo
profumo di spezie, arance, gelsomino e incenso, quanto aggressiva nei suoi
angoli maleodoranti e con un perenne odore di carne grigliata che invade la
piazza centrale da prima del tramonto fino a tarda notte.
Griglie in azione in piazza all'ora di cena |
La vista: i suoi colori sono sgargianti. La prima cosa che colpisce
man mano che ci si avvicina alla medina sono le mura degli edifici, rosa e
decadenti. Poi i tessuti, i tappeti decorati a mano ammassati nelle strade dei
suq, i vestiti delle donne, le spezie perfettamente riversate a forma di coni
rovesciati e le decorazioni degli hammam.
hammam degli uomini |
mercato della lana |
Il tatto: alcune cose mi sono rimaste impresse per ciò che
riguarda questo senso, la stretta di mano della gente, forte e vigorosa e le
foglie secche di menta che si frantumavano nelle mie mani lasciando un profumo fresco
e intenso.
L’udito: Marrakech non conosce silenzio, ma il frastuono
cambia in base alle ore della giornata. Ti svegli il mattino con il sorriso, in
un bel riad, con qualche uccellino che cinguetta e le prime voci di persone che
fanno mercato. Per 5 volte al giorno c’è il richiamo del muezzin, forte e
scandito, che rincara la dose d’orgoglio di questa bella città. Nel pomeriggio
la Piazza cambia volto e si prepara a diventare un grande ristorante a cielo
aperto dove tutti fanno a gara a chi offre di più. C’è il richiamo degli
incantatori dei serpenti, le scimmiette che gridano, i giocolieri che urlano e la carne che sfrigola sul fuoco.
Piazza Djemaa el Fna con il calare della sera |
tappeti in Piazza delle spezie |
Il primo giorno a Marrakech lo si dedica a perdere le vecchie
abitudini, a stupirsi per l’inaspettato. Dal secondo giorno in poi si acquista
una nuova consapevolezza, una specie di istinto naturale che mette ordine al
caos e rende familiare, quasi abitudinaria, quella straordinaria follia.
momento del the a Marrakech |
Meraviglia! Ho comprato la guida del Marocco ormai quasi due anni fa, ma non sono ancora riuscita ad organizzare il viaggio.. ma prima o poi ce la farò :)
RispondiEliminalaura
Vacci Laura perchè è davvero una città unica! Nei prossimi post conisglierò qualche posticino particolare...;)
RispondiElimina