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mercoledì 22 maggio 2013

Weekend a Marrakech, risveglio dei sensi in Piazza Djemaa el Fna e dintorni


Piazza Djemaa el Fna in pieno giorno
Mentalmente ho iniziato a scrivere questo post più di una manciata di volte, in mezzo al caos di Piazza Djemaa el Fna, in cima alla terrazza che dominava tutta Marrakech, nella pace dei giardini di Majorelle e nel trambusto dei suq affollati.

Una città che si è rivelata proprio come me l’aspettavo, caotica, piena, indaffarata, intensa. Una delle destinazioni che più ha risvegliato i miei sensi, nel bene e nel male.



Il gusto: ogni pietanza, a Marrakech ha un sapore particolare che risveglierà i vostri sensi. Menta, curry, cumino, zenzero, zafferano sono solo alcune delle tantissime preziose spezie che i venditori di strada cercheranno di propinarvi in ogni forma e maniera.

coni di spezie
L’olfatto: Marrakech non la manda a dire, tanto intensa nel suo profumo di spezie, arance, gelsomino e incenso, quanto aggressiva nei suoi angoli maleodoranti e con un perenne odore di carne grigliata che invade la piazza centrale da prima del tramonto fino a tarda notte.

Griglie in azione in piazza all'ora di cena
La vista: i suoi colori sono sgargianti. La prima cosa che colpisce man mano che ci si avvicina alla medina sono le mura degli edifici, rosa e decadenti. Poi i tessuti, i tappeti decorati a mano ammassati nelle strade dei suq, i vestiti delle donne, le spezie perfettamente riversate a forma di coni rovesciati e le decorazioni degli hammam.

hammam degli uomini 
mercato della lana
Il tatto: alcune cose mi sono rimaste impresse per ciò che riguarda questo senso, la stretta di mano della gente, forte e vigorosa e le foglie secche di menta che si frantumavano nelle mie mani lasciando un profumo fresco e intenso.
L’udito: Marrakech non conosce silenzio, ma il frastuono cambia in base alle ore della giornata. Ti svegli il mattino con il sorriso, in un bel riad, con qualche uccellino che cinguetta e le prime voci di persone che fanno mercato. Per 5 volte al giorno c’è il richiamo del muezzin, forte e scandito, che rincara la dose d’orgoglio di questa bella città. Nel pomeriggio la Piazza cambia volto e si prepara a diventare un grande ristorante a cielo aperto dove tutti fanno a gara a chi offre di più. C’è il richiamo degli incantatori dei serpenti, le scimmiette che gridano, i giocolieri che urlano e la carne che sfrigola sul fuoco.

Piazza Djemaa el Fna con il calare della sera
tappeti in Piazza delle spezie

Il primo giorno a Marrakech lo si dedica a perdere le vecchie abitudini, a stupirsi per l’inaspettato. Dal secondo giorno in poi si acquista una nuova consapevolezza, una specie di istinto naturale che mette ordine al caos e rende familiare, quasi abitudinaria, quella straordinaria follia. 

momento del the a Marrakech

2 commenti:

  1. Meraviglia! Ho comprato la guida del Marocco ormai quasi due anni fa, ma non sono ancora riuscita ad organizzare il viaggio.. ma prima o poi ce la farò :)
    laura

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  2. Vacci Laura perchè è davvero una città unica! Nei prossimi post conisglierò qualche posticino particolare...;)

    RispondiElimina

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